Palermo, Nuti sulle firme M5S: «ho sempre combattuto la mafia, sono estraneo ai fatti»
“Sono sempre il Riccardo Nuti che a Palermo ha lottato contro un intero sistema di potere, di mafia bianca e nera. Proprio quell’impegno, senza gloria e arricchimento, mi ha consentito di rappresentare una comunità e una speranza alla Camera dei Deputati”. Riccardo Nuti, parlamentare del Movimento 5 Stelle, rompe il silenzio sul caso delle presunte firme ricopiate che lo vede coinvolto. In un post pubblicato su Facebook, respinge le accuse. “Da parlamentare – afferma – ho proseguito la battaglia: senza risparmiarmi, esponendomi e facendomi nuovi nemici.
Oggi questa storia delle firme è come un contrappeso. La mia difesa nel procedimento penale, mio diritto e dovere, proverà che sono estraneo ai fatti.
Per il momento accetto in silenzio (presto se ne capirà il motivo) e con fatica quotidiana la gogna e gli insulti compiaciuti che mi piovono da settimane, convinto che le indagini della magistratura confermino la mia coerenza, il mio rigore morale e la mia affidabilità di uomo e politico. Allora sarò lo stesso Riccardo Nuti di sempre, quello che non abbassa mai la testa.”
Respinge dunque qualsiasi coinvolgimento sulla vicenda. Non si è mai auto sospeso, come gli altri due deputati regionali indagati, Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, ed è stato sospeso forzatamente dal collegio dei probiviri del Movimento 5 Stelle. Si è conclusa intanto la prima tornata di interrogatori dei 13 indagati per la vicenda delle firme false. “Contiamo di concludere presto l’inchiesta, probabilmente entro fine anno”, ha dichiarato il procuratore capo Francesco Lo Voi. E anche la deputata Giulia Di Vita ha deciso non rispondere ai magistrati.