Corleone, tre avvisi di garanzia per abuso d’ufficio. Indagata pure l’ex sindaca Lea Savona
Arrivano i primi avvisi di garanzia, a Corleone, dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. L’ex sindaco Lea Savona, l’assessore alle attività produttive Vincenzo Labruzzo e un funzionario dell’ente locale sono indagati per abuso d’ufficio e concorso di persone nel reato.
L’inchiesta nasce dopo le indagini condotte dagli investigatori del Commissariato di polizia di Corleone sulla manifestazione interfood 2013, una fiera internazionale di prodotti tipici che si tenne a San Pietroburgo, in Russia; una rassegna riservata ad alcune aziende della provincia di Palermo. Tra queste, una ditta riconducibile a famiglie mafiose, il cui titolare avrebbe attivamente sostenuto la candidatura a sindaco di Lea Savona, così come si legge nel decreto di scioglimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Nell’occasione, l’amministrazione Savona avrebbe agito in modo da assicurare la partecipazione all’evento dell’azienda “amica”, con oneri a carico del Comune, circa 1.400 euro, senza l’emanazione di alcun bando o selezione per fare aderire altre ditte o aziende del territorio. L’iniziativa, nel 2013, divenne oggetto dell’interrogazione consiliare presentata da un esponente della minoranza, a cui il sindaco Lea Savona avrebbe risposto affermando che, “in Russia, per l’occasione, vennero allestite mostre per valorizzare Corleone e che con l’evento era stato promosso in nome del paese”. Tesi, quest’ultima, che sarebbe stata smentita dalle foto dello stand espositivo, fornite agli investigatori dal responsabile dell’ex Provincia Regionale di Palermo, dalle quali non si rivelerebbe alcun simbolo, logo o effige del Comune di Corleone.
Il procedimento penale in corso dovrà far luce sull’episodio che, rappresentò, uno degli argomenti principali inseriti nel decreto di scioglimento delle cariche elettive.
L’ex sindaco Savona, dal canto suo, si dice “serena”. Sostiene di avere partecipato ad un avviso pubblico per promuovere i prodotti tipici del proprio territorio e di avere raccolto solo l’adesione di una ditta, per la quale, ha anche dato disposizioni politiche agli uffici competenti, affinchè accertassero che, la stessa, avesse tutti i requisiti per essere inserita nel progetto.