Villa dal valore di 4 milioni di euro sequestrata al borgettano Benny Valenza – Video
Una struttura da 4 milioni di euro con piscina, SPA e pure un boschetto privato è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza. Una villa stile hollywoodiano a Partinico. Il proprietario è Benedetto Valenza, 54 anni di Borgetto, considerato il “re del cemento” e già implicato in vicende di mafia. Il padre e lo zio, vittime di lupara bianca erano legati al boss Tano Badalamenti. Grazie alla protezione di Cosa Nostra –scrive la finanza- Benny Valenza, vicino alle famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca, già dagli anni ’90 è riuscito a raggiungere una posizione di monopolio nel settore del calcestruzzo. Nonostante il suo impero aziendale fosse stato smantellato nel luglio 2001 grazie al provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo a seguito di una indagine da cui emerse chiaramente la sua vicinanza ai fratelli Vitale, Valenza era riuscito comunque a reinserirsi nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo e conglomerati bituminosi, intestando fittiziamente beni e società a vari prestanome e gestendo, in tal modo, cinque impianti di calcestruzzo ed una società di trasporto merci dislocati tra le province di Palermo e Trapani. Nel 2007 e nel 2009 è stato quindi arrestato per il reato di intestazione fittizia di beni, nell’ambito di indagini dalle quali, tra l’altro, erano emersi il controllo esercitato dalla mafia sugli appalti pubblici nella Sicilia occidentale e l’utilizzo di cemento depotenziato per la realizzazione delle opere, allo scopo di incrementare i profitti. Dopo un nuovo arresto sempre per lo stesso reato nel 2014, le Fiamme Gialle hanno eseguito un sequestro di beni del valore complessivo di circa 4 milioni e mezzo di euro. Tra questi non era però compresa una sfarzosa villa di circa 500 metri quadri con un parco di 5.000 mq, dotata di ogni comfort. La costruzione sorge su un terreno ereditato da Benedetto Valenza prima della sua illecita scalata imprenditoriale. Tuttavia, più recenti indagini, svolte anche attraverso l’analisi dei rilievi aerofotogrammetrici dal 1994 ad oggi, hanno permesso di scoprire che la villa era stata realizzata tra il 1994 ed il 1998, anni in cui Valenza già viveva in pieno la propria illecita espansione imprenditoriale. Per tale motivo, ed alla luce della evidente sproporzione fra redditi dichiarati e beni posseduti, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo ha ritenuto che l’abitazione e le sue pertinenze costituissero il reimpiego dei redditi illeciti provenienti dalle attività di impresa del Valenza e ne ha disposto il sequestro, ora eseguito dai finanzieri.
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