Pioppo-Monreale, l’ultimo saluto a Giacomo, Angelo e Giosuè

Migliaia di persone, con gli occhi gonfi e con i fazzoletti in mano, hanno voluto tributare ieri pomeriggio l’ultimo saluto ai tre ragazzi di Pioppo, che martedì sera hanno perso tragicamente la vita in un incidente stradale, quando la loro macchina è andata a schiantarsi contro un muro, dopo essere uscita fuori strada ed aver carambolato come in un flipper impazzito.

Per salutare Angelo Marceca, 19 anni, Giacomo e Giosuè Guardì, rispettivamente 19 e 16 anni, la frazione si è fermata, invasa da un fiume di gente proveniente da Monreale e non solo.

La piccola chiesetta di San Giuseppe, che può contenere poco più di cento fedeli, è stata letteralmente assalita da almeno tremila persone. Difficilissimo entrare, tanto che il fiume di gente è “straripato” presto lungo la strada provinciale, al punto che è stato necessario l’ausilio di Polizia Municipale e carabinieri per regolare la viabilità che, altrimenti, sarebbe stata impossibile da governare.

Ad officiare la funzione è arrivato l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, al quale, dopo la celebre pagina delle “Beatitudini”, tratta dal Vangelo di San Luca, conosciuta pure come “Il discorso della montagna”, è toccato il difficile compito di trovare le parole giuste per tentare di lenire l’immenso dolore delle famiglie. Il prelato ha invitato tutti, familiari ed amici in primo luogo, ad aggrapparsi alla fede per trovare la forza di andare avanti in questo momento così duro.

Difficile, poi, trattenere le lacrime quando sul pulpito è salito Giuseppe Marceca, operatore del 118, padre di Angelo, uno dei tre ragazzi scomparsi. “Le parole non servono – ha detto – ma i piccoli gesti possono fare grandi cose. Promettetemi – ha aggiunto rivolgendosi ai tanti ragazzi presenti – di non farvi regalare mai ghirlande dai vostri genitori”. “Con la fede andremo avanti – ha affermato poi la mamma di Giosuè, il più piccolo dei tre ragazzi – e staremo sempre vicini ai nostri figli che adesso sono angeli”.

Al termine della funzione il lunghissimo corteo, al quale hanno preso parte le migliaia di persone presenti, si è snodato come un serpentone lungo la strada principale di Pioppo, la Provinciale, con il silenzio rotto solo dalle preghiere di don Nicola Di Lorenzo, il parroco della borgata alle porte di Monreale. All’uscita del centro abitato, quindi, il corteo a piedi si è sciolto ed è cominciato quello delle macchine dirette verso il cimitero di Monreale, dove i tre giovani sono stati seppelliti.

funerale

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