Alcamo. Bocciata la proposta di intitolazione di una strada al senatore Corrao, è polemica

Fa discutere ad Alcamo la mancata approvazione di una mozione consiliare che avrebbe portato all’intitolazione di una strada al senatore Ludovico Corrao, avvocato e politico che si prodigò per la ricostruzione anche culturale di Gibellina dopo il terremoto. Nato ad Alcamo, ha mantenuto un forte legame con la sua città, dove è stato sindaco e consigliere, oltre a ricoprire la carica di deputato e senatore sia nella Democrazia Cristiana che nel Partito Comunista Italiano e nel Pds.

Sia in consiglio comunale che sui social network, tantissimi i commenti increduli alla mancata approvazione della mozione presentata dal gruppo di minoranza Abc e bocciata dalla maggioranza grillina. In molti, hanno perfino deciso di cambiare la loro immagine del profilo Facebook, con quella del senatore Corrao, in segno di protesta contro i consiglieri penstallati.

“Il Movimento 5 Stelle ha deciso di bocciare la proposta – spiega il sindaco Domenico Surdi – perchè per intitolare una strada ad una persona, per legge, è necessario che siano passati 10 anni dalla sua morte. E’ possibile chiedere un’eccezione alla prefettura, ma non riteniamo sia una cosa urgente da fare.”

Ludovico Corrao venne assassinato, cinque anni fa, il sette agosto del 2011 all’età di 84 anni nella sede della Fondazione Orestiadi.

La vicenda odierna ha suscitato tantissime polemiche. Come quella dell’ex sindaco Giacomo Scala, oggi esponente di Sicilia Futura che dichiara di aver acquisito la disponibilità del sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Coppola per intitolare una strada al senatore. “La norma consente l’intitolazione della strada e chi dice il contrario vada a studiare – dice Scala- L’intolazione è consentita ma la politica grillina ha scelto altro.”

Su questo punto Domenico Surdi replica. “Non comprendiamo perché come mai, già nel 2013 era stata approvata una mozione simile ma nessuna amministrazione ha dato seguito alla proposta”. Il sindaco, precisa inoltre che “non è stata messa in discussione la figura di Corrao, ma solamente della procedura da intraprendere”.

Secondo Scala però “questa è la testimonianza autentica che non c’è amore per la città se della stessa non si conosce nulla.”

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