Terrasini. Differenziata, cambiano alcune regole; novità pure sul porta a porta

Cambiano le regole per le attività commerciali e aumentano le zone servite con il “porta a porta” a Terrasini. A quattro mesi di distanza dall’avvio della raccolta differenziata, ieri, l’amministrazione comunale ha presentato le percentuali sui rifiuti e le regole in vigore dal 1 ottobre al 30 novembre. Presenti all’incontro il sindaco Giosuè Maniaci, il suo vice Angelo Cinà, il tecnico responsabile dell’Igiene ambientale Fabio Tuttolomondo, e, per l’Ato Palermo 1, gli operatori Francesco Serina e Alfonso D’Anna. Da sabato, bar e ristoranti possono conferire i sacchetti direttamente al centro comunale di raccolta oppure possono depositarli davanti l’attività commerciale. A differenza di prima, però, gli esercenti non potranno lasciare davanti il marciapiede  tutte le tipologie di immondizia, ma dovranno attenersi al calendario stabilito anche per le utenze domestiche. Nel caso in cui decideranno di portarlo al centro di raccolta,  potrebbero esserci degli incentivi ancora allo studio degli uffici. Novità  arrivano sul fronte della raccolta porta a porta che sarà estesa alle contrade Agliandroni e Bagliuso. I residenti, finora, potevano usufruire di una postazione mobile o recarsi direttamente al ccr posizionato sulla strada statale 113.  Per loro, come per tutti gli altri cittadini, l’orario nel periodo autunno- inverno si riduce dalle 7 alle 14 nei giorni feriali e dalle 7 alle 11 per la domenica. Sul fronte delle percentuali, Terrasini sembra avere gradito la differenziata. «Siamo al 50 per cento», dichiara l’assessore Cinà, mentre illustra i dettagli tecnici della nuova ordinanza. «Possiamo dire con tranquillità che il paese è quasi pulito» afferma il primo cittadino che, sul fronte del controllo del territorio, fa sapere che «la polizia municipale ha sanzionato singoli cittadini e alcune attività commerciali segnalate ai carabinieri dei Nas». Ma, il vero problema rimane il quantitativo di indifferenziata, ancora troppo alto, che va in discarica. Come censura, in futuro, gli operatori ecologici lasceranno un bollino sul sacchetto per indicare che non è conforme. Questa sorta di cartellino giallo dovrebbe servire come una ammonizione. Ma, perché il sistema funzioni è necessario sapere con precisione il proprietario. «Per questo occorre un unico gestore – dice l’amministrazione – che prenda in carico tutto il servizio». In questo momento, infatti, il comune è obbligato ad avere rapporti con quattro soggetti diversi, ognuno con un diverso compito. La soluzione, dunque, rimane l’avvio degli Aro. Ma, dalla Regione si attendono ancora tempi lunghi.

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