Soldi e regali per evitare le multe sulla A29. Arrestati tre poliziotti della Stradale

Tre agenti della polizia stradale di Palermo sono stati arrestati questa mattina, al termine di una lunga indagine condotta dalla squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti. Sono accusati di corruzione, concussione e falso. Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per gli indagati. Gli investigatori della sezione reati contro la pubblica amministrazione hanno fatto perquisizioni anche negli uffici degli arrestati, alla caserma Lungaro.

L’indagine – secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica – nasce dalle denunce di due imprenditori, che si sono ribellati alle vessazioni. Poi, la Mobile ha messo sotto intercettazione i poliziotti sospettati, scoprendo i ricatti, che andavano avanti da mesi. Le vittime hanno parlato dei modi sbrigativi degli agenti della Stradale, dell’insistenza delle richieste e delle minacce. Il sospetto di chi indaga è che i tre poliziotti erano diventati i protagonisti di un vero e proprio sistema illecito costruito su una raffica di mazzette. Per cancellare e addomesticare verbali avrebbero intascato tanti soldi e regali.

Il primo episodio contestato ai poliziotti  è stato denunciato dai titolari di una ditta di costruzioni. “Volevano fare a un nostro autista una multa da 25 mila euro, all’altezza dello svincolo di Cinisi – hanno messo a verbale – Andammo subito a parlare con gli agenti, quello era il nostro unico mezzo, avremmo dovuto fermare l’attività.  Senza troppi giri di parole ci chiesero sette-ottomila euro. Ci dissero di chiamarli il lunedì successivo per un incontro in caserma. Ci lamentammo per la somma, ci dissero che era congrua, visto che rischiavano di perdere il lavoro. Aggiunsero che quella somma dovevano dividersela”.

Gli imprenditori prendono tempo. Consegnano una prima tranche, all’interno di un bar di corso Calatafimi, nei pressi della caserma Scianna. Seicento euro. I poliziotti non si accontentano. Chiedono di saldare tutto il conto. Le vittime resistono. E inizia una lunga escalation di multe e sequestri. “Un anno di vessazioni”, hanno raccontato le vittime. “Poi, ci siamo decisi a presentare la denuncia”.

L’altro capo d’accusa riguarda un’altra ditta. Per evitare un’altra maxi multa, i poliziotti chiesero un regalo, due delle bombole commercializzate dall’imprenditore.

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