Partinico. Sospettato di essere un rapinatore, assolto trentaquattrenne

Erano stati fermati dalla polizia nelle vicinanze dello Zen a Palermo perché sospettati di essere dei rapinatori. In macchina –ricorda oggi il Giornale di Sicilia- avevano armi e scaldacollo, in tre finirono in manette ma l’accusa non è riuscita a dimostrare con certezza che stessero andando a commettere una rapina e soprattuto dove, perciò che Francesco Serio e Gerardo Antonio Orvieto Guagliardo –difesi rispettivamente dagli avvocati Raffaele Bonsignore e Luciano Maria Sarpi- sono stati assolti per la tentata rapina. Insieme a loro il giorno del fermo c’era pure un rumeno che non aveva scelto il rito abbreviato. Orvieto Guagliardo, trentaquattrenne partinicese, era sospettato di essere vicino ad ambienti mafiosi, un sospetto mai confermato. Aveva il telefono sotto controllo –così come gli altri due- e attraverso le intercettazioni gli investigatori si resero conto che in macchina poteva avere armi, poi effettivamente venute fuori al termine della perquisizione veicolare della polizia. Serio era invece a bordo di un ciclomotore e non aveva con sé armi. Furono arrestati e condannati in appello Serio a 3 anni e 2 mesi, Orivieto Guagliardo a 3 anni e 4 mesi, il rumeno a due. Il nuovo processo per la tentata rapina era legato all’imputazione coatta decisa dal Gip Maria Pino, che non aveva accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura. Il Gup Giuliano Castiglia ha accolto le tesi degli avvocati di Serio e Guagliardo. La rapina non era dimostrabile, soprattutto perché non c’era la certezza di stabilire qual era l’obiettivo.

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