Messina Denaro da «queste parti c’è stato pure», nuovi indizi dagli arresti di San Giuseppe Jato e Monreale

Messina Denaro da «queste parti c’è stato pure», è una delle frasi intercettate dai carabinieri del gruppo Monreale nell’ambito dell’indagine che ha portato nei giorni scrosi all’arresto di 16 tra boss e gregari dei mandamenti di San Giuseppe Jato e Monreale. Secondo quanto riporta oggi il Giornale di Sicilia dall’operazione “Monte Reale” emergono nuove indicazioni sul superlatitante, ricercato da oltre un ventennio: Messina Denaro sarebbe a Castelvetrano e sarebbe stato in provincia di Palermo per dirimere delicate questioni tra mafiosi. Come quella legata al cambio di vertice del mandamento di Monreale. Giovan Battista Ciulla, dopo la fuga dalla Sicilia perché volevano ucciderlo era stato sostiuto da Francesco Balsano nominato durante un summit da Ignazio Bruno, il capomafia di San Giuseppe Jato. A Monreale stava per scoppiare una guerra di mafia, evitata solo grazie all’intervento dei carabinieri. Le intercettazioni hanno svelato che il clan oltre all’auto dei corleonesi avrebbe cercato anche quello di Matteo Messina Denaro: in una conversazione del 7 marzo 2015 salta fuori che il boss sarebbe rintracciabile a Castelvetrano, praticamente a casa sua e sarebbe pure passato «da queste parti». Alla fine però Messina Denaro non sarebbe intervenuto nella controversia

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