Il Comune di Castellammare e Libero Futuro parti civili al processo “Cemento del Golfo”
Il Comune di Castellammare del Golfo si costituisce parte civile nel procedimento penale a carico delle persone finite in manette lo scorso 30 marzo, nell’ambito dell’operazione antimafia “Cemento del Golfo”.
Alla sbarra gli imputati Mariano Saracino, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo e ad altri quattro affiliati, Vito Turriciano 70 anni, Vito Badalucco 60 anni, Martino Badalucco di 35 anni e Vincenzo Artale di 64 anni.
Arrestati dai carabinieri la scorsa primavera, sono tutti accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia aggravata, frode nelle pubbliche forniture, furto e violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
La giunta guidata dal sindaco Nicolò Coppola ha già affidato l’incarico legale ad un professionista, per rappresentare l’ente locale come parte lesa al processo cominciato ieri a loro carico.
«Questa amministrazione tutela gli interessi della collettività – afferma il primo cittadino castellammarese – e tra i suoi obiettivi programmatici e politico-istituzionali pone in primo piano legalità e antimafia. Il Comune ha subito anche danni incalcolabili all’immagine ed è nostro dovere costituirci parte civile in tutti i procedimenti penali riguardanti fatti illeciti ed attività criminali della mafia, di usura e del racket, al fine di ottenere il risarcimento dovuto”.
Anche l’associazione antiracket Libero Futuro ha deciso di costituirsi parte civile nello stesso procedimento, schierandosi a fianco degli imprenditori che hanno collaborato e denunciato gli affari illeciti della cosca capeggiata dal boss Mariano Saracino che, era riuscita a controllare il mercato del calcestruzzo pur non disponendo sul territorio di un proprio impianto, dimostrando una capacità intimidatoria molto forte che meriterebbe una reazione decisa e coraggiosa degli operatori del settore e dell’intera collettività. Libero Futuro in questi anni ha svolto un ruolo significativo a fianco degli imprenditori “ribelli” di Castellammare del Golfo, riuscendo a farli aderire, lo scorso anno, nella propria associazione.
Libero Futuro rilancia l’appello ai tanti che ancora oggi subiscono, in silenzio, a trovare il coraggio di denunciare, a fidarsi delle forze dell’Ordine e ad unirsi a quelli che hanno dimostrato che anche a Castellammare si può essere liberi. Rivolgiamo un invito accorato a tutti i cittadini di Castellammare, di Alcamo e dell’intera area – scrive Libero Futuro in una nota – affinché sostengano apertamente quegli imprenditori, purtroppo ancora pochi, che si sono ribellati e che appoggino anche le iniziative di chi si è reso disponibile a gestire i beni sequestrati e confiscati alla mafia come ad esempio la cooperativa SpazioLibero che ha recuperato e riconvertito con risorse proprie, beni appartenuti allo stesso Saracino.