Cinisi. Sfiducia a Manzella, è braccio di ferro tra maggioranza e presidente
E’ un braccio di ferro la sfiducia al presidente del consiglio comunale di Cinisi. Da una parte, la maggioranza consiliare che aveva presentato ad agosto una mozione di sfiducia e revoca chiedendo la testa di Giuseppe Manzella, dall’altra il vertice dell’assise civica, che invece resiste alla richiesta avanzata dal suo ex gruppo politico che fa riferimento al sindaco Gian Giacomo Palazzolo.
Adesso i firmatari, hanno diffidato il presidente Manzella a convocare entro 24 ore, una seduta del consiglio comunale. In caso contrario, invitano il vicepresidente del consiglio a convocare la riunione con la massima tempestività. Ma le 24 ore sono già scadute e non è stato prodotto nessun atto, né da Manzella, né dal suo vice, che è Michele Giaimo componente della maggioranza di Palazzolo.
La richiesta è firmata dalla capogruppo Marina Maltese e dagli altri nove consiglieri di maggioranza. Secondo i proponenti che ad agosto avevano presentato la mozione, Manzella è più volte caduto in violazioni di “norme di legge, statutarie e regolamentari, e in gravi comportamenti pregiudizievoli […] facendo chiaramente venire meno la sua posizione di neutralità ed imparzialità di cui lo stesso avrebbe dovuto essere il garante». Per dimostrarlo, si citano estratti di verbali, interviste, persino pagine facebook che dimostrerebbero che il presidente non sarebbe stato all’altezza del ruolo.
Manzella, ha replicato e ribadisce anche oggi che la mozione della maggioranza è illegittima perchè “non può essere presentata una richiesta di sfiducia e revoca allo stesso tempo”. Secondo il presidente del consiglio infatti “è possibile presentare il documento appellandosi ad uno solo degli istituti previsti dalle normative vigenti, quindi o sfiducia o revoca.”
Manzella inoltre diffida il vicepresidente Giaimo a non convocare la seduta, poiché non ci sono le condizioni per essere sostituito. In caso contrario annuncia che adirà per vie legali.
“Resta inteso – conclude Manzella – che gli stessi Consiglieri, qualora avessero da obiettare in merito all’operato del Presidente del Consiglio Comunale, possono sempre ricorrere alle Autorità competenti al controllo.”
Insomma, la situazione politica a Cinisi si fa sempre più incandescente e il caso è tutto interno alla maggioranza consiliare.