Cinisi. B&B abusivo, droga e furto di energia elettrica, due arresti
I Carabinieri di Cinisi hanno Stazione hanno tratto in arresto due persone con l’accusa di furto di energia elettrica, detenzione illecita di sostanza stupefacente e ricettazione.
Si tratta di Santino Di Vincenzo (nella foto) e F.B, entrambi 41enni e coinquilini nella villetta sita in località Z10, sul lungomare di Cinisi.
I Carabinieri, dovendo eseguire nei confronti di Santino Di Vincenzo un provvedimento di sospensione della misura alternativa della detenzione domiciliare a cui era sottoposto e contestuale traduzione in carcere dello stesso, si sono recati presso il suo domicilio. Durante l’esecuzione, i militari hanno rilevato alcune anomalie nel contatore di energia elettrica. A tal proposito sul posto è intervenuta una squadra dei tecnici ENEL che ha accertato il realizzo di un’alimentazione abusiva creata mediante un allaccio diretto alla rete. I Carabinieri hanno poi scoperto che tramite un congegno, attivabile da un interruttore collocato in una camera da letto, si forniva l’elettricità anche ad un altro immobile attiguo alla villetta in menzione, adibito dagli stessi soggetti a presunto B&B, in assenza di qualsiasi autorizzazione. La struttura è composta da quattro camere da letto e l’attività ricettiva è stata anche pubblicizzata attraverso dei “bigliettini da visita” che i Carabinieri hanno rinvenuto sul luogo. Durante la perquisizione del B&B, i militari hanno scoperto in una delle camere da letto, un cunicolo sotterraneo, accessibile attraverso una botola sul pavimento, nascosta da un tappeto. All’interno del “nascondiglio”, di pochi metri quadrati e dotato anche di illuminazione elettrica, è stato rinvenuto un sacco di plastica contenente numerosi rami di canapa indiana già essiccati e privi delle foglie, circa 350 grammi di sostanza stupefacente nonché diversi elettrodomestici e attrezzature da lavoro, oggetto di un furto commesso alcuni giorni prima in una abitazione limitrofa. Nascosto nel villino vi era anche un motociclo privo di targa e telaio, la cui provenienza è in corso di accertamento. Gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.