Carini. Pizzo per la costruzione di un residence, condannato Seidita
Pizzo per costruire un residence a Carini, era di 300 mila euro l’estorsione subita da Vincenzo Rizzacasa che per anni ha pure dovuto affrontare un calvario giudiziario. Adesso arriva la condanna per il presunto capomafia di Cruillas Giancarlo Seidita, al quale sono stati inflitti 3 anni in continuazione con un’altra condanna nel processo Addipizzo. I legali di Seidita hanno annunciato che ricorreranno in appello. Secondo quanto riporta oggi il Giornale di Sicilia, Rizzacasa titolare dell’Aedilia Venusta e di Arbolandia aveva dovuto pagare il pizzo imposto da Sandro Lo Piccolo (già condannato a 10 anni) che a Carini comandava. Il pizzo sarebbe stato riscosso da Seidita. Il costruttore oltre ad essere vittima di estorsione ha dovuto affrontare un calavario giudiziario perché ritenuto prestanome di un presunto mafioso, gli erano pure stati sequestrati i beni. Difeso dall’avvocato Giuseppe Oddo, è stato poi scagionato dalle accuse ed ammesso come parte civile nei processi in cui era stato indicato come vittima di estorsione. Ora gli è stata liquidata una provvisionale, così come a Francesco Sbeglia direttore tecnico di cantiere, anche lui parte civile nel processo. Il 30 giugno 2014, Vincenzo Rizzacasa, è stato risarcito con 300 mila euro in Addiopizzo 5 e recentemente sono stati pure dissequestrati i suoi beni.