Carini. I racconti di morte di Pipitone, si cercano cadaveri nei terreni del palermitano
Si autoaccusa di sei omicidi il neo pentito di Carini, Nino Pipitone e i carabinieri stanno scavando in alcuni terreni in provincia di Palermo.Il ritrovamento dei corpi sarebbe il primo riscontro alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia. La notizia è pubblicata su livesicilia.it che scende nei dettagli dei racconti di morte di Pipitone. Il boss di Carini è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe D’Angelo, il pensionato di Tommaso Natale ucciso per sbalgio perché scambiato per il boss Lino Spatola, ma i delitti che avrebbe commesso sarebbero molti di più. Tra il 1999 e il 2000 la cosca di San Lorenzo, allora guidata da Salvatore e Sandro Lo Piccolo, decise l’eliminazione di coloro che intralciavano la loro scalata all’intera Cosa nostra palermitana. Antonino Failla, Giuseppe Mazzamuto, Felice Orlando, Francesco Giambanco, Giampiero Tocco sarebbero solo alcune delle vittime su cui Pipitone sta aggiungendo nuovi particolari. I morti, però, potrebbero essere molti di più. Lui li avrebbe ammazzati, mentre altri si sbarazzavano dei corpi e i carabinieri stanno scavando in alcuni terreni del palermitano, ma le ricerche non avrebbero ancora dato esito.