Calcio a 5. Il Monreale batte 7 a 1 lo Studio De Santis di Palermo (video)

Con una grande partita di Roberto Di Simone, che mette a segno un poker, il Monreale archivia la pratica Studio De Santis Palermo e vola in testa alla classifica a punteggio pieno, con 9 punti in 3 partite. 7-1 il risultato di una vittoria squillante, che significa leadership solitaria del campionato, seppur momentanea. Sabato scorso il Monreale ha giocato il calcio che sa giocare, mostrando fraseggi e freschezza con cui ha messo in difficoltà gli avversari. E solo a causa di una imprecisione sottoporta, specie nel primo tempo, il discorso non si è chiuso prima, restando in bilico fino all’intervallo, sul punteggio di 2-1-. Nella ripresa, però, non c’è stata più storia, anzi, per dirla tutta, c’è stata una sola squadra in campo, che, non a caso, ha dilagato fino al 7-1 finale. La cronaca dice che il Monreale parte a tutta ed al 9’ è già in vantaggio per 2-0. Di Simone buca prima il portiere avversario grazie ad una deviazione, poi, un minuto dopo, sfrutta un assist al bacio su contropiede orchestrato da capitan Lanza e mette dentro da due passi. Lo Studio De Santis, però, non ci sta ed al 18’ mette il naso fuori dal finestrino, accorciando le distanze con Lannino, che sfrutta una palla persa dalla difesa di casa e mette in rete praticamente a porta vuota. Per gli ospiti, però, è il canto del cigno: nella seconda frazione di gioco, dopo una bella ramanzina di mister Madonia, in campo c’è solo il Monreale. L’alfiere è sempre lui, Roberto Di Simone, che prima piazza un destro rasoterra carico di veleno, per il pallone del 3-1, quindi fionda un’altra rasoiata, arrivando fino a 4. Ormai gli ospiti hanno alzato bandiera bianca ed in campo c’è solo il Monreale: al 23’ Ferraro segna con una deviazione astuta di tacco da pochi passi. Il 6-1 porta la firma di Michele Patti, quindi ancora Ferraro, arrotonda il suo bottino personale e quello della squadra per il definitivo 7-1. Adesso in città c’è grande entusiasmo, ma il Monreale non dovrà dimenticare di essere una matricola e restare con i piedi per terra, almeno fino a quando l’obiettivo salvezza non sarà acquisito.

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