Rifiuti e mancata depurazione, multa da 225 milioni alla Sicilia
Alla fine la stangata è arrivata e toglierà milioni e milioni di risorse europee alla Sicilia. La mala burocrazia e la mala politica degli ultimi quindici anni ha causato un grave danno all’Isola. Bruxelles ha condannato l’Italia a una multa da oltre 470 milioni di euro all’anno perché non a norma con le procedure di depurazione delle acque, ma di questa cifra solo per il 2016 ben 185 milioni riguardano la Sicilia: la notizia era già trapelata nei mesi scorsi dalla Commissione europea. «Ancora attendiamo la notifica definitiva, intanto abbiamo subito la multa per le mancate bonifiche e questa la pagheremo con un taglio ai fondi europei come prevede la norma approvata nell’ultima Finanziaria nazionale, lo Stato si rivale sulle Regione attraverso un taglio ai trasferimenti dei fondi Europei», conferma l’assessora Vania Contrafatto, che aggiunge: «Sul fronte depuratori abbiamo avuto conferma del valore della sanzione da parte della Struttura di missione di Palazzo Chigi, purtroppo per il 2016 non possiamo fare più nulla e subiremo questo taglio dei fondi europei a causa dei ritardi di chi mi ha preceduto». L’assessora Contrafatto assicura che a breve saranno avviate le gare di tutti i 40 appalti per i depuratori da un decennio bloccati. Ma fino ad agosto di fatto la macchina, nonostante la nomina commissariale arrivata da Roma alla stessa Contrafatto, è stata bloccata per problemi burocratici. Risultato? Se non si farò in fretta, c’è il rischio che anche nel 2017 la Regione si veda tagliate risorse europee per 185 milioni di euro.
Quello dei depuratori mai realizzati nell’Isola, con mezza regione che scarica a mare, è uno dei più grandi scandali di Sicilia: al palo da oltre dieci anni ci sono risorse, già stanziate, pari a 1,1 miliardi di euro. Proprio a causa di questi ritardi a inizio anno Contrafatto è stata nominata da Palazzo Chigi commissario straordinario per sbloccare gli appalti.
Il tempo scorre e il rischio concreto di un’ulteriore stangata anche il prossimo anno è più che concreto. E le cattive notizie da Bruxelles non si fermano qui. L’Unione europea ha condannato dodici Comuni siciliani, fra questi Monreale, a una multa da 40 milioni di euro per discariche abusive. Ma questi Comuni non hanno certo le risorse per pagare la multa e, in alcuni casi, nemmeno per avviare le bonifiche: la sanzione potrebbe così ripetersi nei prossimi anni. Molti sindaci hanno chiesto aiuto alla Regione, la risposta di Vania Contrafatto è chiara: «Non possiamo pagare noi la sanzione al posto dei Comuni — dice l’assessore — al massimo, come abbiamo previsto nel Patto per la Sicilia, possiamo dare risorse per garantire le bonifiche ». Nel frattempo la Corte dei conti ha avviato una verifica per eventuali responsabilità degli amministratori. Conti alla mano, soltanto per il 2016 la Sicilia tra Regione e Comuni dovrà pagare multe per infrazioni sui depuratori e sui rifiuti pari a 225 milioni di euro. Il rischio, concreto, è che anche nel 2017 si paghi una stessa multa visti i ritardi burocratici su entrambi i fronti. Da Palazzo Chigi la Struttura di missione, che si occupa delle procedure di infrazione in particolare sul tema della depurazione, si dice «molto preoccupata» per quanto sta accadendo nell’Isola e per i ritardi che si stanno accumulando: «Renzi è costantemente informato della situazione e pronto a intervenire», assicurano da Roma.