Presunta truffa Poste Private, al via il processo

Al via il processo sulla presunta maxitruffa ai danni di 976 utenti che, usufruendo dei servizi delle poste private per il pagamento di bollette come luce, acqua, telefono e gas, mesi dopo avrebbero scoperto che i soldi da loro versati non sarebbero mai arrivati alle aziende che vantavano i loro crediti.

Sul banco degli imputati, così come scrive il Giornale di Sicilia, l’ex manager dell’azienda “Servizi Postali, il monrealese Nunzio Giangrande, su cui grava la maggior parte dei capi di accusa, molti dei quali destinati a cadere in prescrizione, la titolare di un’omonima agenzia Maria Rita Cangemi, accusata di alcune presunte appropriazioni, e un funzionario della Banza Nazionale del Lavoro Francesco Silliti che non si sarebbe correttamente accertato dell’identità di un correntista.
La richiesta di processo nei loro confronti è stata depositata e a causa di un reato che, nel contesto generale, è da ritenersi meno importante (quello del presunto falso per contraffazione di una stampigliatura di Poste Italiane), non potrà essere fatta la citazione diretta a giudizio, ma si dovrà passare dall’udienza preliminare.
1.591 i capi di accusa contestati, mentre l’ammanco sarebbe stato quantificato in circa un milione di euro ai danni di 976 soggetti identificati, le cui denunce avevano fatto scattare l’inchiesta e il sequestro delle agenzie.

Date le cifre, le notifiche alle persone danneggiate saranno per pubblici proclami, un sistema che dovrà essere deciso dal Giudice dell’Udienza Preliminare, ma che sostanzialmente consiste nella pubblicazione sui giornali e sul web dell’elenco delle presunte vittime.

Nunzio Giangrande ha sempre sostenuto che le sue attività erano regolari. Per spiegare la sparizione dei soldi, ha sempre detto di essere stato raggirato da alcuni suoi corrieri e titolari di agenzia infedeli che, si sarebbero appropriati del denaro altrui.

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