Chiesti 12 anni di carcere per il “re della pubblicita'” Giacchetto

La Procura di Palermo ha concluso la requisitoria al processo Ciapi con le richieste di condanna del pubblico ministero Pierangelo Padova nei confronti degli imputati del primo troncone della maxi inchiesta che, avrebbe accertato la distrazione di decine di milioni di fondi destinati alla Formazione pubblica e finita invece nelle tasche di pubblicitari e burocrati.

Dodici anni di carcere sono stati chiesti per il “re della pubblicità” Faustino Giacchetto, nove per l’ex presidente del Ciapi e attuale deputato Francesco Riggio, sei anni per la moglie di Giacchetto Concetta Argento e cinque per la segretaria Stefania Scaduto, quattro anni per l’ex direttore dell’agenzia per l’impiego Rino Lo Nigro e quattro anni anche per l’ex assessore al Territorio Luigi Gentile.

Francesco Riggio, subentrato al deputato Fabrizio Ferrandelli del Pd, dimessosi in polemica con il partito, ha già subito una pesante condanna della Corte dei conti per gli stessi fatti contestati dalla Procura. Oltre tre milioni di euro il risarcimento richiesto.

Secondo l’accusa, le aziende di Giacchetto “monetizzarono” quello che l’ente di formazione Ciapi “spendeva per i programmi finanziati dall’Unione europea e che non servirono a formare mai alcun corsista”. Il cosiddetto “sistema Giacchetto” prevedeva, secondo l’accusa “regali e favori a politici e dirigenti pubblici” per “fare ottenere lavori e soprattutto la campagna pubblicitaria del progetto Coorap alle aziende di Giacchetto”. Il manager che con i suoi buoni uffici nelle stanze della Regione e nella politica sarebbe riuscito a drenare le risorse della Formazione professionale verso le sue aziende in cambio di una serie di favori nei confronti dei “facilitatori” a cui concedeva vacanze, case in affitto, viaggi e piacevoli serate con escort.

L’inchiesta, rischia di finire in un nulla di fatto perchè il limite della prescrizione imposto dalla legge non potrà essere rispettato, ma il codice impone comunque la celebrazione dei processi fino a quando il superamento dei tempi non dichiarerà conclusa l’attività giudiziaria.  La sentenza di questo primo processo celebrato con tempi lunghissimi, è prevista per il prossimo 10 ottobre.

 

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