Borgetto. Operazione Kelevra, il comune valuta costituzione parte civile al processo
Il comune di Borgetto valuta la costituzione di parte civile al processo che si aprirà nelle prossime settimane, a seguito dell’operazione antimafia dei carabinieri denominata “Kelevra” che lo scorso quattro maggio portò all’arresto di nove persone per reati e attività illecite di Cosa nostra commesse a Borgetto.
La giunta comunale guidata dal sindaco Gioacchino De Luca ha già nominato un avvocato che rappresenterà l’ente locale per costituirsi eventualmente nel procedimento giudiziario.
Si tratta dell’avvocato Salvatore Palazzolo del foro di Palermo, ex sindaco di Cinisi. L’amministrazione ha incaricato il legale per valutare la strada da intraprendere, dato che il Comune sarebbe parte danneggiata dal reato associativo.
Come noto, nell’operazione Kelevra sono finiti in manette boss e gregari della cosca locale. Tutti i soggetti sono accusati a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni.
L’inchiesta ebbe una notevole risonanza per il coinvolgimento del giornalista Pino Maniaci che però non è indagato per fatti di mafia, bensì per presunte estorsioni nei confronti dei sindaci di Partinico e Borgetto.
Nella delibera approvata dal comune, si legge che “nessun impegno di spesa sarà assunto dall’Ente, in quanto per il pagamento spettante allo stesso difensore si farà ricorso al fondo di rotazione per la solidarietà delle vittime dei reati mafiosi”.
“Stiamo rispettando la decisione che avevamo assunto con la modifica dello Statuto Comunale – dichiara il sindaco Gioacchino De Luca. Ci costituiremo parte civile, in ogni processo che lede l’immagine del comune di Borgetto”.
FOTO REPERTORIO CONFERENZA STAMPA OPERAZIONE KELEVRA