Addio Pizzo, gli arresti nel corleonese frutto delle denunce dell’imprenditoria sana

Alcuni artigiani e imprenditori che vivono e lavorano tra i paesi di Chiusa Sclafani, Palazzo Adriano e Corleone, hanno collaborato e denunciato con l’ausilio e il supporto di Addiopizzo, e l’operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Palermo e del Gruppo Monreale, ne è il frutto.

Un risultato straordinario, per i volontari dell’Associazione Addio Pizzo, impegnati, negli ultimi due anni accanto a diverse vittime che proprio in queste aree territoriali, hanno maturato la forza e il coraggio di liberarsi da soprusi, minacce e richieste estorsive.

La straordinaria azione repressiva delle forze dell’ordine e dei magistrati e il percorso di affrancamento dal fenomeno delle estorsioni di commercianti e imprenditori sostenuto dall’associazione – scrive Addio Pizzo in una nota – mettono in luce come anche in questa area della provincia di Palermo, così difficile, poiché storicamente roccaforte di mafia, ci siano le condizioni per sgretolare il muro dell’omertà”.

“L’auspicio – prosegue il documento – è che dopo questa importante operazione le persone per bene che vivono nel territorio del Corleonese possano cogliere questa ulteriore opportunità per collaborare e scrollarsi di dosso il fardello mafioso”.
Addio Pizzo assicura agli imprenditori che denunciano le estorsione, che non verrà mai meno l’aiuto, proprio perché si vuole “sostenere il vento di cambiamento che, da qualche tempo, soffia anche nelle periferie della provincia di Palermo, dove la mafia ha storicamente mantenuto forte e saldo il controllo del territorio, forse più di quanto possa riuscire a fare, ormai da tempo, nel capoluogo siciliano”.

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