Partinico. Inchiesta rifiuti, sindaco: «la Regione si assuma le sue responsabilità»
«Ci siamo solo attenuti alla legge e abbiamo seguito le procedure del caso per superare l’emergenze igenico-sanitarie», è il commento del sindaco di Partinico, Salvo Lo Biundo, alla notizia sull’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo sulla gestione dei rifiuti a Carini e a Partinico. «Gli affidamenti con la 191 –prosegue Lo Biundo- sono stati fatti nel rispetto delle normative vigenti per evitare l’interruzione del servizio. Ben venga l’inchiesta, ma a prescindere da questo è paradossale che il dipartimento rifiuti rediga una relazione sulla situazione siciliana, quando è proprio a causa della Regione che noi sindaci siamo costretti a firmare 191. Tra vuoto normativo e rimpallo di competenze e responsabilità, l’assessorato all’ambiente con i suoi funzionari ha creato l’impasse sul fronte dei rifiuti, n’è prova il mancato avvio degli Aro in molti Comuni». Su questo aspetto il sindaco di Partinico calca la mano ed annuncia che sta preparado una relazione da inviare anche alla Procura per chiedere di fare chiarezza –dice- sull’abolizione degli Aro e su una serie di presunte irregolarità. «Voglio capire –dice Lo Biundo- perché ci sono stati dei Comuni che sono venuti a conoscenza dall’approvazione dei rispettivi Aro prima della pubblicazione in gazzetta ufficiale? Il decreto è stato firmato il 14 luglio -quindi il giorno prima dell’ordinanza 5 rif firmata da Crocetta con la quale si aboliscono gli Aro e si sospendono le gare all’Urega- ma la pubblicazione è avvenuta il 22. I conti non tornano –aggiunge il sindaco-. Dall’entrata in vigore della legge 9 del 2010 alle direttive su SSR e Aro hanno solo creato il vuoto normativo che continua a persistere. Il nostro piano rifiuti è stato approvato ma non sappiamo chi deve espletare la gara d’appalto, non abbiamo interlocutori. E’ evidente –conlcude Salvo Lo Biundo- che si vuole mantenere un regime emergenziale e continuare a costringere noi sindaci ad adottare provvedimenti straordinari. Bisogna fare chiarezza su tutta la vicenda»