Vietati a Corleone i funerali per il boss Bernardo Provenzano

Il questore di Palermo Guido Longo ha disposto che vengano vietati i funerali per il boss Bernardo Provenzano. La decisione è stata presa per motivi di ordine pubblico, come già avvenuto in passato per altri casi analoghi. I familiari del capo mafia, ha spiegato all’ANSA il questore, potranno accompagnare in forma privata la salma del congiunto nel cimitero di Corleone, ma senza che si svolga la cerimonia funebre in chiesa. Il capomafia era detenuto al regime di 41 bis nell’ospedale San Paolo di Milano. Tutti i processi in cui era ancora imputato, tra cui quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, erano stati sospesi perché il boss, sottoposto a più perizie mediche, era stato ritenuto incapace di partecipare. Grave stato di decadimento cognitivo, lunghi periodi di sonno, rare parole di senso compiuto, eloquio assolutamente incomprensibile, quadro neurologico in progressivo, anche se lento, peggioramento: è l’ultima diagnosi che i medici dell’ospedale hanno depositato. Nelle loro conclusioni i medici dichiaravano il paziente “incompatibile con il regime carcerario”, aggiungendo che “l’assistenza che gli serve e’ garantita solo in una struttura sanitaria di lungodegenza”. Da anni l’avvocato del boss, Rosalba Di Gregorio, aveva chiesto senza successo, la revoca del regime carcerario duro e la sospensione dell’esecuzione della pena per il suo assistito, proprio in virtù delle sue condizioni di salute. Dopo la notizia della morte di Provenzano, il sindaco di Corleone Lea Savona, ha parlato di “liberazione”. «Oggi si celebra il nostro 25 aprile –dice-. Noi corleonesi continuiamo a pagare un tributo altissimo perché ovunque siamo ricordati come città di mafia». Savona chiarisce poi che la bandiere abbassate in segno di lutto sul balcone del Municipio erano per le vittime della strage del treno in Puglia e per evitare equivoci o strumentalizzazioni ha subito ordinato di alzarle. Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando con la morte di Provenzano «si chiude una dolorosa esperienza umana». Su twitter, Carmelo Miceli, segretario provinciale del PD di Palermo ha scritto «E’ morto Bernardo Provenzano, uomo con la ‘u’ minuscola che ha causato decenni di dolore e arretratezza alla Sicilia onesta». Sono tante dunque le reazioni di fronte la morte dello storico boss di Cosa Nostra imprendibile per 43 anni, da 10 era in carcere.

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