La Dia sequestra 400 mila euro di beni al presunto capoclan dello Zen

La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo ha sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 400.000 euro al presunto mafioso Guido Spina, 51enne palermitano, ritenuto capo emergente della cosca dello ZEN.

Sigilli a due villette, ad un appartamento e, a terreno su cui stava edificando immobili, nonostante fossero vincolati a verde agricolo.

Il sequestro è stato deciso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su richiesta del procuratore aggiunto Bernardo Petralia.

Lo scorso gennaio Spina è stato condannato a vent’anni di reclusione quale presunto capo di un sodalizio criminale, dopo che gli agenti della Dia scoprirono che mentre trascorreva gli arresti domiciliari per malattia, dal salotto dell’abitazione di Partanna Mondello, avrebbe gestito una fitta rete di spacciatori. Spina, in cella, c’è finito moltissime volte, almeno una dozzina, ma è sempre stato rimandato a casa per le sue condizioni di salute. Avendo subito un trapianto di fegato, il suo stato risulta incompatibile con la detenzione.

Dallo sviluppo di queste indagini è emerso come Guido Spina, seppur formalmente estraneo alla titolarità legale dei beni (al fine di eludere le norme sul sequestro antimafia), sia risultato proprietario nel quartiere ZEN di altre due abitazioni e, di appezzamenti di terreno confinanti con la sua residenza, in cui erano state realizzate opere edili abusive, nonché di un appartamento ubicato nella storica roccaforte della famiglia mafiosa del “Borgo Vecchio”. Il sequestro ha interessato anche 6 rapporti bancari.

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