Carini. Donna uccisa, resta in carcere il marito
Maltrattamenti aggravati dal decesso, rischia una pena dai 12 ai 24 anni Giovanni Baiada, il pensionato di Villagrazia di Carini sospettato di aver provocato la morte dalla moglie, Maria Licari 70 anni. Il gip Fabrizio La Cascia non ha convalidato il fermo perché non ha ritenuto sussistente il pericolo di fuga, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere ipotizzando appunto il reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla morte. Il pm Piero Padova aveva contestato anche l’omicidio volontario. Intanto si continua ad indagare e si attende l’esito dell’autopsia che chiarirà cause e ora del decesso. Secondo la Procura, Maria Licari sarebbe stata uccisa dal marito al culmine dell’ennesima lite. Figli, vicini di casa e conoscenti avrebbero raccontato ai carabinieri che Giovanni Baiada da anni picchiava e vessava la moglie che però non l’ha mai denunciato. Lui, interrogato dal gip ha negato ogni responsabilità, ribadendo di aver trovato la donna morta rientrando a casa. Una versione che non ha mai convinto gli investigatori. I rilievi dei Ris avrebbero confermato la presenza di tracce di sangue sul pavimento dell’abitazione di cortile Giglio, dove è stato ritrovato il corpo senza vita della donna. Sangue che l’ottantenne avrebbe cercato di far sparire e apparso grazie al luminor. Baiada nega di ripulito la casa ma sarebbe stato proprio lui a dire alla figlia di aver dato «una ripulita al sangue» e in più sarebbero stati ritrovati alcuni stracci in lavatrice. L’arma con la quale sarebbe stata uccisa Maria Licari non è stata ancora ritrovata, si ipotizza possa trattarsi di un cacciavite o un punteruolo. La donna avrebbe due profonde ferite all’altezza di una tempia.