Terrasini, countdown finale per le amministrative del 5 giugno (Video)
218 i candidati al consiglio comunale. Undici le liste civiche e tre i partiti ufficiali. Quattro sono gli aspiranti sindaco. Fra due giorni, quasi diecimila elettori saranno chiamati a scegliere la classe dirigente dei prossimi cinque anni. Vince chi prende più voti. Subito. Non c’è ballottaggio.
Alle 23 di domenica i giochi saranno fatti. Per questo, la campagna elettorale 2016 è una corsa tirata e con tanti riflettori puntati. In palio c’è il governo di Terrasini che è stata e resta punto di riferimento per tanti villeggianti e turisti ad ovest della provincia di Palermo.
Ma, la corsa verso Palazzo La Grua è concitata anche perché i pretendenti alla poltrona di primo cittadino capiscono che questa è la loro ultima possibilità. Lo sa bene chi ha già avuto una chance. E’ il caso di Massimo Cucinella che ha governato negli ultimi cinque anni. Un’eventuale sconfitta suonerebbe come una bocciatura al suo operato.
La stessa tensione si respira a casa di Antonio Giannettino presente anche alle amministrative del 2011. Da quel momento, non ha smesso di tessere alleanze politiche per costruire un’aggregazione più ampia. Con la stessa pressione partecipano gli altri due che si cimentano per la prima volta nella candidatura a primo cittadino. Il metabolismo in politica, si sa, è veloce, e se non dovessero vincere, in futuro si aprirebbero altri scenari che non li vedrebbe protagonisti.
E allora gioca tutto in avanti Giosuè Maniaci. La sua candidatura è il frutto di un’intesa tra il Pd e tre liste civiche. Il voto alle primarie gli ha concesso di arrivare primo. Ma, il partito di Renzi, la prossima volta, difficilmente resterebbe in disparte. Per la prima volta, è presente anche il Movimento Cinque stelle. Stavolta, i grillini hanno dato una chance a Eva Deak che aspetta il consenso dal voto di protesta. Se non dovesse arrivare, alle amministrative del 2021 il testimone dovrebbe toccare ad un altro. Rifiuti, depuratore, tasse, la difficile convivenza tra gli abitanti del centro storico e la movida. E, poi, ancora le spiagge, la costa e la gestione dei tanti diversi sportivi. I temi della campagna elettorale puntano tutti su come valorizzare al meglio le risorse naturali del paese e utilizzare un centro urbano che fu disegnato in modo pregevole. Colpi bassi e stilettate non ne mancano nei comizi e anche sui social network.
Vivono tante Terrasini in un questo paese chiamato a dare tante risposte come fosse una città con un apparato di burocratico 155 dipendenti, ma di due terzi fatto di precari part time. La popolazione all’anagrafe conta 12 mila abitanti, ma nel periodo estivo si perde il conto con un effetto moltiplicatore dei servizi e dei malanni. Ci sono i residenti del centro urbano e quelli delle tante periferie.
Esistono contrade dove mancano i servizi essenziali e, poco più in là, quelle fatte di ville e prato inglese popolate solo in estate. In questi ultimi anni, si è registrato un boom edilizio, ma tanti sono gli alloggi che aspettano i compratori. La crisi economica paralizza tante famiglie. La marineria, ad esempio,la più importante della provincia, alle prese con una crisi profonda e i problemi di un porto insicuro che fa convivere motoscafi di lusso e pescherecci.
C’è la delusione di tanti lavoratori stagionali nei villaggi turistici sempre più vuoti che rischiano persino l’indennità di disoccupazione. Su questi temi, gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino stanno combattendo una vera battaglia. Stasera, l’ultimo atto sarà nei comizi finali a Piazza Duomo. Ma, al di là di programmi e promesse, vincerà chi sembrerà più affidabile. Le previsioni, oggi, hanno il valore di chiacchiere da bar. E’ certo, però, che Terrasini è diviso tra chi conferma fiducia a Cucinella e chi no.
Tra gli oppositori, fisiologicamente più numerosi, bisognerà capire chi si smarca per primo e se prenderà più consensi del sindaco uscente. Alla fine, per la vittoria, serve un solo voto in più. Rispetto al passato, l’incognita che può fare la differenza sono i grillini del quale non è facile valutare il peso elettorale. Le altre coalizioni, seppure rimodulate, sono prevedibili. E, poi, la differenza potrebbe farla soprattutto il voto disgiunto.
Nelle ultime due competizioni è stato determinante al primo turno, indicando un trend confermato al ballottaggio, quando i cittadini, liberi dal voto per i consiglieri, hanno scelto un candidato sindaco “a piacere”. Stavolta, però, è un’altra storia e gli elettori dovranno decidere subito. Ascoltiamo l’ultimo appello al voto dei candidati a sindaco di Terrasini.
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