San Giuseppe Jato. Maxi sequestro di beni agli eredi di Giuseppe Brusca
E’ morto il 7 dicembre del 2010 ma il decreto legislativo 94/2009 consente di avanzare richiesta di applicazione della sola misura di prevenzione patrimoniale anche in caso di decesso del soggetto proposto per l’applicazione, così i carabinieri di Palermo hanno potuto sottoporre a sequestro i beni di Giuseppe Brusca. Morto all’età di 79 anni era stato arrestato nell’operazione “Jato Storm Bis” per avere svolto almeno fino al novembre 2009 (quando scattò il blitz) un ruolo attivo nell’imposizione del pizzo. Sarebbe stato un punto di riferimento nel territorio di San Giuseppe Jato dove avrebbe mantenuto attraverso riunioni ed incontri un costante collegamento con altri presunti mafiosi: avrebbe organizzato e partecipato a riunioni ed incontri con esponenti di altre famiglie e, sarebbe intervenuto per dirimere una controversia che aveva interessato altri uomini d’onore. Zio del collaboratore di giustizia Giovanni Brusca, avrebbe accumulato illecitamente un patrimonio del valore di circa 1,5 milioni di euro. I beni formalmente intestati agli eredi di Giuseppe Brusca sono stati sottoposti a sequestro dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Sigilli a due imprese individuali (una di allevamento di bovini, l’altra edile), due immobili, un appezzamento di terreno con un fabbricato, una villa a San Giuseppe Jato; un appartamento a Palermo; un terreno a Monreale, una multiproprietà a Isola di Capo Rizzuto (in Calabria); trenta rapporti bancari e un veicolo