Rapine e droga tra Partinico e Carini, in otto nei guai (foto)
Rapina a mano armata, furto in abitazione, ricettazione, evasione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, il Tribunale di Palermo su richiesta della Procura ha firmato otto provvedimenti restrittivi. In carcere i palermitani Andrea Marino 39 anni, Michele Viola 38, Natale Lo Cicero 40, Girolamo Savasta 34enne domiciliato ad Isola delle Femmine. Ai domiciliari Alessandro Fanara 33 anni di Carini ma residente a Fosseno nel novarese, Nunzio Arculeo 28 anni di Partinico, Andrea Scafidi 25enne palermitano. Obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria per Giovanni Bergamino carininese di 29 anni. Sono in corso le ricerche di un altro complice che si è reso irreperibile. Le indagini dei Carabinieri della compagnia di Carini, supportati dai militari di Palermo, Partinico, Arona e Villanova D’Asti hanno permesso di incastrare i malviventi. L’attività investigativa, svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Carini e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, è iniziata nell’estate del 2014 a seguito di due rapine ai danni di un esercizio commerciale e di una farmacia a Carini. In entrambi i casi i rapinatori avevano agito in gruppo ed armati di pistola, impossessandosi dell’incasso e di tabacchi. Dopo pochi mesi e sempre a Carini, lo stesso gruppo criminale metteva a segno un’altra rapina con lo stesso modus operandi, ai danni di una rivendita di tabacchi. Grazie alle testimonianze fornite dalle vittime, ai rilievi eseguiti, alle intercettazioni telefoniche, ambientali e riprese video, è sono stati individuati i componenti del pericoloso gruppo criminale. Dalle indagini, è emerso che la banda era responsabile anche di svariati furti commessi nelle residenze estive sul litorale di Carini. I militari sono inoltre riusciti ad accertare un caso di ricettazione, di un motociclo risultato rubato a Pantelleria. Le fonti di guadagno dei malviventi non si limitavano ai proventi dei reati predatori. Verosimilmente venivano reinvestiti nel traffico delle sostanze stupefacenti (hashish, marijuana e cocaina) tra il capoluogo e le città di Partinico e Carini.