Partinico, in manette il presunto omicida di Antonio Salvia ed altre due persone
C’è un arresto per l’assassinio di Antonio Salvia, il ventiquattrenne di Partinico, ucciso a coltellate ieri, in Via Cimabue, nel pieno centro storico della città. In manette è finito il pregiudicato Francesco Autovino, 48 anni: sarebbe stato lui a colpire mortalmente il giovane al culmine di una violenta lite.
Autovino, alle spalle, ha già una condanna per omicidio, avvenuto nel 1992, quando un pensionato, Giuseppe Torrano di 72 anni, restò vittima di un tentativo di rapina.
I carabinieri, su disposizione del pubblico ministero Paolo Guido, hanno fermato anche Giuseppe Autovino, 54 anni, e Gianluca Rizzo, di 26: a loro viene contestata soltanto l’ipotesi di rissa aggravata e porto di oggetti atti da offendere.
Autovino, alle spalle, ha già una condanna per omicidio, avvenuto nel 1992, quando un pensionato, Giuseppe Torrano di 72 anni, restò vittima di un tentativo di rapina.
I carabinieri, su disposizione del pubblico ministero Paolo Guido, hanno fermato anche Giuseppe Autovino, 54 anni, e Gianluca Rizzo, di 26: a loro viene contestata soltanto l’ipotesi di rissa aggravata e porto di oggetti atti da offendere.
Secondo i carabinieri, a scatenare la lite, sarebbe stato il danneggiamento dell’autovettura di Francesco Autovino, bruciata a Partinico lo scorso 13 maggio, e la sua convinzione che il colpevole fosse Gianluca Rizzo.
E così ieri Antonio Salvia e Rizzo decidono di discutere la faccenda con i fratelli Francesco e Giuseppe Autovino. Dalle parole si passa alle mani e, infine, alle coltellate.
Almeno quattro i colpi di fendente che Francesco Autovino avrebbe inflitto al giovane: tre superficiali al braccio sinistro e quella mortale al torace.
Accompagnato da Rizzo al pronto soccorso dell’ospedale civico di Partinico, per Salvia non c’era più nulla da fare. Impossibile per i medici bloccare l’emorragia in corso, la ferita era troppo profonda.
Al nosocomio Antonio Salvia è giunto in condizioni disperate, ed è deceduto per shock emorragico provocato dall’abbondante perdita di sangue.
La salma è stata trasportata presso l’Istituto di Medicina Legale di Palermo.
Le immediate attività d’indagine avviate dai Carabinieri della Compagnia di Partinico hanno consentito di ricostruire le fasi della rissa e bloccare tutti i protagonisti dell’amaro episodio.
Sono state ore delicate e difficili, per il Sostituto Procuratore Paolo Guido che ha coordinato le indagini, ma che, alla fine, hanno portato all’arresto del presunto autore dell’omicidio e delle altre persone che hanno preso parte alla rissa.