Michele Giuliano replica al sindaco di Partinico

Michele Giuliano, corrispondente del Giornale di Sicilia e direttore della testata online Qlnews.it replica al sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo che ieri ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni per smentire la notizia pubblicata dai due quotidiani e diffusa sabato scorso anche dalla nostra emittente su una presunta indagine a suo carico per abuso di ufficio. Il giornalista appellandosi all’articolo 8 della legge sulla stampa 47/1948 chiede di replicare alle affermazioni del primo cittadino nonostante nell’intervista (e per scelta della redazione di Tele Occidente) non sia stato fatto il suo nome ma –spiega Giuliano- «era evidente l’allusione dal momento che l’articolo l’ho realizzato in esclusiva e ripreso poi anche dalla vostra emittente». Entriamo nel merito della questione, leggendo integralmente quanto scrive Michele Giuliano: «Il sindaco sostiene che la notizia è falsa: avrebbe fatto meglio a chiedere prima qualche consiglio ai suoi tanti amici avvocati che a loro volta avrebbero potuto chiedere in tribunale informazioni al riguardo, ai sensi dell’articolo 335 del codice di procedura penale, dal momento che è un diritto di ogni cittadino essere a conoscenza se sottoposto ad indagini. La notizia, purtroppo per il primo cittadino, è confermata e lui stesso potrà dunque chiedere informazioni sempre che l’atto non gli sia stato già notificato. Inoltre non riesco neanche a capire come lui sappia se io sono o meno in possesso di atti al riguardo, dal momento che nell’intervista dice: “Non potete divulgare tale notizia se non avete le carte in mano”. Poi, come sempre ad arte, Lo Biundo sposta subito l’attenzione sul nodo centrale della questione parlando di presunte denigrazioni nei suoi confronti, di nemici politici che vogliono demolirlo personalmente e di falsi profili facebook. Mi chiedo che cosa ci azzecca con la vicenda dell’indagine a suo carico? Per dovuta informazione al sindaco quando una persona è sottoposta ad indagini non è assolutamente scritto da nessuna parte che venga sentita preliminarmente dall’organo inquirente che ha facoltà di agire come meglio crede nel rispetto della legge. Per cui il fatto che sino ad oggi non sia stato ascoltato da nessuno non è la prova di non essere attualmente sottoposto ad indagine. Anzi, come confermatomi dalla segretaria generale del Comune, la Procura sta acquisendo degli atti proprio in merito alla nomina del comandante dei vigili urbani: questo significa che vi DEVE ESSERE INDAGINE IN MERITO altrimenti la Procura non avrebbe alcun titolo ad acquisire informazioni e documentazioni. Come al solito il primo cittadino si è lasciato andare ad uno “sproloquio” senza capo nè coda e stranamente ha atteso un intero week-end prima di smentire la notizia dal momento che a me personalmente non l’ha smentita il giorno precedente all’uscita dell’articolo, quando l’ho chiamato per chiedere una sua posizione in merito, limitandosi a dire semplicemente che non gli era stato notificato nulla. E sempre per intorbidire le acque Lo Biundo nella farneticante intervista dice: “Altri 50 Comuni della Sicilia hanno avviato queste procedure, quindi tutti hanno adottato procedure illegittime e sono condannati per abuso d’ufficio?”. Condanna? Ma chi ha parlato di condanna? Nel mio articolo si fa riferimento ad un’indagine che ancora deve fare il suo corso. Motivo per cui, e questo glielo auguro, è anche possibile che la Procura archivi tutto quando avrà fatto le sue valutazioni sugli atti che al momento sta vagliando. Auspico che la prossima volta il sindaco faccia più attenzione alle parole che usa perchè rischia, come in questo caso, di fare delle magre figure».

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