Agricoltura. Danni per la grandine nella valle jato, verso stato di calamità
La violenta grandinata che si è abbattuta su parte del territorio siciliano lo scorso mercoledì, non ha risparmiato il comprensorio della valle dello Jato dove si sono verificati fortissimi danni.
Monreale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Camporeale, le zone più colpite. In questi giorni si sta facendo la conta dei danni. Intaccate le aziende vitivinicole ma anche le colture di pomodoro, melone e i fruttati di pesche.
Più lievi i danni ai seminativi, in quanto una buona parte del grano era già stato mietuto prima del verificarsi dell’evento meteorico. A fare il report di quanto accaduto è il partinicese Renzo Di Trapani, agronomo, nonché componente della direzione provinciale del PD.
“Gli agricoltori che hanno subito danni – fa sapere – possono effettuare la segnalazione rivolgendosi agli Uffici Intercomunali dell’Agricoltura (ex Condotte Agrarie) dislocati nel territorio. La segnalazione del danno da parte dei titolari delle aziende agricole è il primo passo da compiere e servirà a valutare l’incidenza del fenomeno meteorico ed a supportare la richiesta dello stato di calamità che la Regione, verificato il rispetto delle condizioni previste dalla normativa in materia, si appresta a chiedere al governo nazionale.
Tuttavia – prosegue Di Trapani – va evidenziato che gli agricoltori avrebbero potuto assicurare la propria produzione sottoscrivendo delle polizze agevolate secondo quanto previsto dal Piano Assicurativo Agricolo 2016 predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.” A chiedere lo stato di calamità anche il consigliere di Forza Italia Vito D’Amico. L’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolici in una nota afferma: “Intendiamo chiedere lo stato di calamità in giunta e farlo dichiarare al governo nazionale. Non lasceremo soli gli agricoltori”.