Montelepre, chiesto l’ergastolo per il presunto assassino di Baldassare Licari
Chiesto l’ergastolo per Antonino Muratore, il pensionato palermitano accusato dell’omicidio del monteleprino Baldassare Licari, ex capocantoniere della Provincia di Palermo, assassinato il 4 novembre del 2013.
La richiesta di condanna è stata avanzata dai Sostituti Procuratori della Repubblica Dario Scaletta e Bruno Brucoli, al termine della loro requisitoria, al Presidente della seconda seconda della Corte di Assise di Palermo, Alfredo Montalto.
Per l’accusa, l’imputato attualmente rinchiuso nella casa circondariale di Termini Imerese, va condannato con l’aggravante della premeditazione.
Il 4 novembre del 2013, nelle campagne di Borgetto, venne rinvenuto il cadavere di Baldassare Licari all’interno della propria autovettura.
Il corpo presentava numerose ferite da armi a punta e da taglio e cinque colpi di arma da fuoco, esplosi da una pistola calibro 38 uno, dei quali alla tempia destra.
Dopo diversi mesi di indagini, gli uomini del Commissariato di Polizia di Partinico diretti dal vicequestore Salvo Siragusa e coordinati dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno proceduto al fermo di Antonino Muratore, ritenuto responsabile in concorso con ignoti dell’omicidio di Licari.
All’individuazione di Muratore, gli investigatori, arrivarono grazie al Dna estratto dalle tracce di saliva rinvenute su una delle tre tazzine di caffè trovate nella cucina di Licari.
La comparazione della saliva prelevata al Muratore, con quella lasciata da uno degli assassini sulla tazza di caffè, diede esito positivo.
Dopo quasi tre anni dal terribile omicidio, è arrivata la richiesta di condanna all’ergastolo, motivata dalla premeditazione e dai futili motivi.
Il movente, infatti, sarebbe maturato a seguito di una controversia civile tra la vittima e i familiari di Muratore, per la posa di un recipiente d’acqua in una palazzina di Montelepre in cui entrambi avevano appartamenti di proprietà.
Al processo contro Antonino Muratore, difeso dai legali Fabrizio Biondo e Vincenzo Lo Re, la famiglia di Baldassare Licari si è costituita parte civile, attraverso gli avvocati Mario e Salvino Caputo.
La sentenza della seconda Corte d’Assise di Palermo è attesa, adesso, per il prossimo 4 luglio.