Manca il numero legale e salta il Consiglio Comunale, Cambiamo Partinico motiva la scelta di non presentarsi

Salta per mancanza del numero legale la seduta del Consiglio Comunale di Partinico che il Presidente Filippo Aiello aveva convocato ieri sera alle 19.00.

Tra i punti all’ordine del giorno anche una delibera della Giunta Lo Biundo per eseguire dei correttivi al rendiconto finanziario 2015 dopo le contestazioni sollevate dalla Corte dei Conti.

Ma all’appello mancavano molti rappresentanti dell’assemblea civica, tra cui il gruppo consiliare Cambiamo Partinico che in una nota inviata al vertice dell’assise, aveva annunciato la propria assenza motivandola.

I Consiglieri Gianluca Ricuati, Valentina Speciale e Giovanni Billeci, infatti, hanno manifestato la volontà di non partecipare alla seduta poiché ritengono “assolutamente non sciolto il nodo dell’implicazione politica ed etica del primo cittadino e della sua giunta nella questione giudiziaria che coinvolge il giornalista Pino Maniaci, accusato di estorsione nei confronti dei sindaci di Partinico e Borgetto”.

“E’ impensabile e, per noi, inaccettabile – si legge nella nota – che i lavori del consiglio comunale proseguino come se nulla fosse successo. Si ritiene che un Sindaco e una giunta ricattabili o comunque protagonisti delle recenti mortificanti vicende non siano degni di essere ricevuti all’interno del Consiglio comunale, organo istituzionale democratico per eccellenza, e di rappresentare Partinico. Per di più in un’aula in cui la Presidenza, senza alcun ritegno, non si dimostra super-partes, agendo al servizio di una maggioranza e del suo Sindaco, come dimostrato nell’ultima seduta durante la quale, in violazione del regolamento,  ha negato la parola ai consiglieri comunali ed ha invece consentito che a chiudere i lavori dell’assise civica fosse il Sindaco Salvo Lo Biundo che, ricordiamo, è ospite di questo consiglio e deve intervenire durante il dibattito solo se chiaramente interpellato”.

Ricupati, Speciale e Billeci si dicono sicuri che “prima ancora di qualsiasi altro atto, l’Amministrazione Lo Biundo debba assumersi le responsabilità sulla vicenda, poiché l’interesse pubblico  è stato  leso con gli atti che lo stesso sindaco ha tentato di giustificare, evocando goffamente principi di “carità cristiana”.

Per tali ragioni, il gruppo consiliare Cambiamo Partinico, si è dichiarato “indisponibile ad avallare questi atteggiamenti come se nulla fosse accaduto, come se l’arroganza degli amministratori e il disprezzo della cosa pubblica fossero questioni su cui poter soprassedere”, decidendo di non presentarsi in aula.

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