Mafia. Maxi estorsioni agli imprenditori di Partinico e Borgetto
Nicolò Salto, dall’11 novembre del 2013, giorno della sua scarcerazione, era tornato ad imporre la propria presenza da “leader” sul territorio di Partinico e Borgetto: lo storico esponente di Cosa nostra aveva subito ribadito il suo potere minacciando diversi imprenditori e sancendo una sorta di pax mafiosa con l’altro fronte della mafia di Borgetto, quello di Antonino Giambrone e dei fratelli Tommaso e Francesco.
Le estorsioni venivano messe a segno a tappeto. Dalle aziende di calcestruzzo fino alle falegnamerie e alle attività di piccoli imprenditori. E non venivano risparmiate le case vinicole, presenti in quantità nella Sicilia occidentale e nel territorio dei boss Salto. E’ il caso di una estorsione di trentamila euro.
Ma a “mettersi in regola” doveva essere anche un altro imprenditore che avrebbe dovuto eseguire dei nuovi lavori edili a Borgetto. In base a quanto intercettato dalle microspie dei carabinieri, l’uomo aveva chiesto a Giambrone chiarimenti sulla somma da sborsare: 3.000 euro al mese la richiesta.
fonte Livesicilia