Mafia ed estorsioni, 7 arresti tra Palermo e provincia (Video)
7 nuovi provvedimenti restrittivi, su richiesta della Procura distrettuale Antimafia, sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa ed estorsione aggravata.
In manette sono finiti : Antonino Abbate, 39 anni ; Gaspare Parisi, 39 anni; Vincenzo Vullo, 41 anni; Giuseppe Minardi, Salvatore Ingrassia, 51 anni; tutti di Palermo. E ancora : Bartolomeo Militello di 69 anni di Villabate e Salvatore Martorana, 70 anni bagherese; quest’ultimo consigliere comunale di Santa Flavia.
Si tratta della seconda fase dell’operazione “Panta Rei”, che lo scorso dicembre ha sgominato i mandamenti di Porta Nuova e Bagheria, portando in carcere 38 persone tra capicosca e gregari.
I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno accertato sette episodi di estorsione ai danni di commercianti e imprenditori, costretti al pagamento del pizzo con cadenza mensile o in occasione delle festività di Pasqua e di Natale. La maggior parte degli operatori economici presi di mira da Cosa Nostra si trovano nella zona del Borgo Vecchio, dove le vittime delle estorsioni hanno deciso di infrangere il muro dell’omertà e di collaborare a viso aperto con gli inquirenti.
Nel corso delle indagini, i militari, hanno accertato il coinvolgimento di Salvatore Martorana in una vicenda estorsiva, il quale, in concorso con un autorevole esponente di Cosa nostra bagherese, avrebbe costretto un imprenditore a consegnare la somma di 20.000 euro a titolo di mediazione e di “messa a posto” per la compravendita di un terreno dove la vittima avrebbe dovuto costruire degli immobili.
Dalle investigazioni è emerso in maniera chiara che l’attività estorsiva, oltre ad essere strumento attraverso il quale Cosa nostra esercita il controllo sul territorio, continua ad essere una forma di sostentamento primario per il sodalizio mafioso.