Carini. Allevatore depone in aula contro famiglia mafiosa
A Capodanno 2013 gli incendiarono la stalla e gli uccisero gli animali che vi erano custoditi. Ieri Giovanni Cataldo, allevatore di 66 anni, senza alcun timore ha puntato il dito contro la famiglia del presunto boss di Carini Angelo Antonino Pipitone. Cataldo, difeso dall’avvocato Cinzia Pecoraro, si è costituto parte civile. In aula –come riporta oggi il Giornale di Sicilia- ha risposto alle domande del suo legale, di uno dei difensori della famiglia Pipitone, l’avvocato Manuele Cippi e del pm Amelia Luise. L’intimidazione ai danni dell’allevatore, secondo l’accusa, fu una ritorsione perché Cataldo non voleva cederla ai Pipitone. Gli imputati sostengono che la stalla era di loro proprietà e affermano che diverse fotografie confermerebbero il fatto che loro ci lavoravano dentro dal 2000. Per questo non avrebbero mai ucciso gli animali. Giovanni Cataldo aveva già deposto davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo, ma il collegio è cambiato e i nuovi giudici hanno deciso di riascoltare il testimone che ha raccontato una serie di vessazioni che avrebbe subito, fino all’incendio della stalla.