Cambiamo Partinico: «in contrada Bosco Falconeria sorgerà una nuova mega distilleria»
“L’iter avviato dall’amministrazione comunale di Partinico non è una delocalizzazione ma lo costruzione di un nuovo mega impianto”. Lo sostengono i consiglieri comunali di Cambiamo Partinico Gianluca Ricupati, Valentina Speciale e Giovanni Billeci, commentando la notizia diffusa dal sindaco Lo Biundo, che in conferenza stampa, due giorni fa, ha annunciato di avere ricevuto il decreto regionale per avviare la delocalizzazione della distilleria Bertolino da viale dei Platani in contrada Sant’Anna-Bosco Falconeria.
Secondo gli esponenti di minoranza “bisognava trovare uno stratagemma per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalla questione morale che ha coinvolto l’amministrazione Lo Biundo. Per farlo il Sindaco è arrivato a pubblicizzare un atto tecnico, normale in qualunque procedimento che coinvolge le attività produttive, come una vittoria della sua politica, provando così a reagire al clima di indignazione e sdegno diffuso in città dopo l’avvenuta conoscenza delle illegalità da egli compiute nella vicenda Maniaci.
Dalla lettura del decreto assessoriale regionale – dichiarano gli esponenti di opposizione – comunque, è evidente – come abbiamo sempre sostenuto – che l’iter avviato è quello non di una delocalizzazione, ma della costruzione di una nuova mega industria (con una superficie a disposizione che sarà il doppio di quella attuale) che disporrà di una centrale termoelettrica e che quindi brucerà qualcosa (attualmente si legge vinacce) per produrre energia.
Questa storia non può che essere due cose – affermano i consiglieri: o un bluff o un grande piano di speculazione ai danni dell’ambiente sia di Partinico che dell’intero golfo di Castellammare, considerato che l’eventuale nuovo scarico si verificherà pressocché lungo il confine tra il mare di Trappeto e Balestrate.
I consiglieri si chiedono, retoricamente, “- per quale ragione una ditta che dispone già di un luogo in cui viene lasciata lavorare senza problemi e senza investire nessuna somma al fine di abbattere l’impatto ambientale che noi cittadini di Partinico conosciamo, dovrebbe investire milioni di euro per limitarsi a spostare i propri impianti? Davvero ci vogliono far credere che sia improvvisamente diventata benevola nei confronti della nostra città (cui deve – ricordiamolo – 2 milioni di euro per i danni ambientali causati dal suo inquinamento)?
Perché una ditta la cui disponibilità di vinacce a sua disposizione è scemata vertiginosamente negli ultimi anni (con la conseguenza che il camino che tanto conosciamo viene acceso solo per qualche mese) dovrebbe voler aumentare il proprio impianto e quindi la portata del proprio lavoro?
Quanto difficile sarà, in una delle innumerevoli crisi rifiuti che la nostra Regione vive (e, a tal proposito, si noti che le poche discariche esistenti sono già quasi esaurite e che si riprende a parlare con convinzione di inceniritori), trasformare una centrale termoelettrica a vinacce in una a rifiuti?
Qual è il trand del numero di abitanti di Partinico e quante abitazioni (vecchie e nuove) sono attualmente vuote? Serve alla città una mega lottizzazione con la nascita di nuovi complessi residenziali per almeno 1200 persone?
“La città – concludono i consiglieri di Cambiamo Partinico- non caschi in questo goffo tentativo di distogliere i riflettori dal disastro (morale e politico) di cui è artefice l’Amministrazione Lo Biundo. E stia sicura che il nostro gruppo continuerà a vigilare su questo “progetto” ancora eccessivamente poco chiaro alla luce dei dubbi
esposti.”
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