Ancora polemiche tra maggioranza ed opposizione su delocalizzazione distilleria Bertolino
“Cambiamo Partinico, movimento nato per nascondere la vera identità di Rifondazione comunista, cerca ancora una volta di minimizzare gli importanti atti avviati dalla Giunta Lo Biundo, come la delocalizzazione della distilleria Bertolino, il cui procedimento è stato iniziato e concretizzato esclusivamente da questa amministrazione”.
A scriverlo in una nota sono i consiglieri comunali Salvatore Tranchina, Andrea Prussiano e Antonio De Luca e l’assessore all’ambiente Giovanni Pantaleo.
“La politica dei decenni precedenti all’attuale maggioranza di governo – prosegue la nota – non ha mai intrapreso un concreto percorso di delocalizzazione e dismissione degli impianti di quella che è stata fino a poco tempo fa la più grande distilleria d’ Europa. Anzi, dietro alle barricate di alcuni personaggi si sono celati talvolta beceri interessi di crescita personale e politica. Soltanto attraverso una mediazione e una interlocuzione chiara, trasparente e senza compromessi – si legge ancora nella nota – si è potuti giungere finalmente ad un percorso condiviso che sapesse garantire da un lato la necessità di vivere in un paese più salubre e dall’ altro la possibilità di individuare un’ area destinata ad attività industriale per impiantare un’ azienda con tutti i canoni della sicurezza”.
Per i firmatari del documento politico, Rifondazione Comunista “predica bene e razzola male, tant’è che nel 2012 ha votato contro la delibera consiliare per l’approvazione proposta di convenzione urbanistica consensuale per la delocalizzazione della Distelleria Bertolino, mentre dimentica che la richiesta di condanna al risarcimento di 2 milioni di euro alla città nasce da un procedimento attivato in sede civile dalla Giunta Lo Biundo.
Per Cambiamo Partinico e Rifondazione Comunista “tali sciocchezze non meritano neanche una replica”. In un documento scrivono che preferiscono piuttosto fare emergere le contraddizioni di questo “accordo” sorto tra l’azienda e il Comune.
“E’ evidente – si legge in una nota – che, in questo caso, i lati oscuri di questa vicenda potrebbero essere due: da un lato la speculazione edilizia nell’area di 7 ettari attualmente occupata dalla distilleria Bertolino; dall’altro un impianto con annessa centrale termoelettrica di cui le vere ragioni economicamente plausibili potebbero essere ritrovate soltanto in una futura finalità legata all’incenerimento dei rifiuti”.
Rifondazione Comunista e Cambiamo Partinico chiedono alla cittadinanza di “non lasciarsi abbindolare dalla disinformazione diffusa su questo tema e a mantenere alta l’attenzione “.