Una proposta di legge per cancellare i piccoli comuni: a rischio Giardinello, Trappeto e Torretta
Potrebbero scomparire con un tratto di penna i comuni con meno di 5000 abitanti. Ovvero, potrebbero dover accorparsi con altri vicini, per formare centri più grandi. Obiettivo: migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi riducendo i costi. E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto di una proposta di legge presentata da un gruppo di parlamentari alla Camera del Partito democratico, primo firmatario il deputato Emanuele Lodolini.
“La fusione – si legge nella proposta di legge- è lo strumento più idoneo per superare l’attuale frammentarietà dei comuni italiani, in quanto, comporta la costituzione di un unico ente, nel quale sono aggregate tutte le risorse umane, strumentali e finanziarie, al fine di ottenere non solo l’ottimizzazione dei servizi esistenti, ma anche talvolta il loro ampliamento”. Quindi, tutti i paesini italiani che non raggiugeranno la soglia minima stabilita dalla nuova riforma dovranno “fondersi” con i comuni vicini e fino a raggiungere almeno i 5 mila abitanti.” Se i comuni e le Regioni non dovessero adeguarsi, lo Stato taglierà il 50% dei trasferimenti economici.
La proposta ha già creato parecchi malumori tra i sindaci interessati dal provvedimento. Sarebbero 205 i piccoli Comuni siciliani a rischiare la soppressione. Tra questi, nel nostro comprensorio ci sono Trappeto (3200 abitanti), Torretta (4200) e Giardinello (2300). Nel trapanese, sono a rischio San Vito Lo Capo, le Egadi, Vita, Gibellina, Salaparuta e Poggioreale.
Assolutamente contrario il sindaco di Trappeto Giuseppe Vitale: “i comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti devono mantenere la propria autonomia e identità” afferma. “Trappeto ha iniziato a svilupparsi soltanto dopo la scissione da Balestrate, avvenuta negli anni 50. Il risparmio previsto da questa proposta sarebbe di pochi spiccioli, considerando per esempio, nel nostro caso, che convochiamo soltanto sei consigli comunali ogni anno con un costo di 100 euro per ogni consigliere. Noi comunque – prosegue il sindaco – abbiamo già alcuni servizi in comune con Balestrate, come la stazione per gare d’appalto e tra qualche mese inizieremo a risparmiare con la gestione integrata dei rifiuti sempre con Balestrate.”
Non ci sta nemmeno il sindaco di Torretta Salvo Gambino: “l’autonomia dei comuni è assenziale. Accorpare i piccoli comuni non è la soluzione per ridurre i costi. Dobbiamo puntare invece ad unificare alcuni servizi costosi, come la polizia municipale che potrebbe essere gestita con comuni vicini, o la gestione urbanistica dei territori confinanti.”
Nel dibattito che già va avanti da diverse settimane, interviene pure la deputata del Pd alla Camera e sindaco di Pollina Magda Culotta che si dice contraria alla fusione per la perdita dell’identità culturale, ma si dice favorevole invece all’unione dei comuni per la gestione associata di alcuni servizi. Sulla stessa linea, l’associazione dei comuni siciliani guidata da Leoluca Orlando che parla di oltraggio alla storia e alle tradizioni.