Un barbiere di Partinico coinvolto in un’inchiesta del Corpo Forestale
Un barbiere di Partinico figura tra le persone coinvolte in un’inchiesta giudiziaria che ha portato agli arresti domiciliari e agli obblighi di firma: tre funzionari del Corpo Forestale, un operaio stagionale e due imprenditori, accusati, a vario titolo, di corruzione, concussione, falso in atti pubblici e truffa ai danni dello Stato.
Si tratta di Rocco Giuseppe Ferro, un operaio stagionale della forestale che anziché recarsi nei boschi per i servizi antincendio, percependo peraltro oltre 5.000 euro per questa prestazione lavorativa, sarebbe rimasto tranquillamente a Partinico, a svolgere il proprio mestiere in un salone.
Il suo arresto rientra nell’ambito di un’operazione condotta dal Nucleo Operativo Provinciale di Palermo del Corpo Forestale della Regione Siciliana e coordinata dal Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia e dai sostituti Daniela Varone e Siro De Flammineis della dalla Procura della Repubblica di Palermo.
Secondo le indagini, diversi funzionari del Corpo Forestale, tra cui Antonio Polizzi, Comandante del Distaccamento Forestale di Villagrazia di Palermo, fossero a conoscenza che Rocco Giuseppe Ferro non si recasse al lavoro neppure per qualche ora.
Gli arresti domiciliari sono scattati per Antonio Polizzi, comandante del distaccamento forestale di Villagrazia di Palermo, Antonio Sacco, e Salvatore La Piana, entrambi ispettori del corpo forestale.
La presentazione alla polizia giudiziaria è stata disposta per Antonino Chiazzese, dipendente Rap, per il figlio Giuseppe Chiazzese, imprenditore e per il partinicese Rocco Giuseppe Ferro, operaio forestale stagionale.
Ad altre undici persone sono stati notificati gli avvisi di garanzia.
L’operazione condotta nel più stretto riserbo, stanotte ha fatto scattare i provvedimenti.
Secondo una prima ricostruzione, i provvedimenti sono stati emessi per un giro di mazzette per coprire diversi abusi edilizi commessi nella zona di Ciaculli.
L’operazione ha portato alla luce una serie di abusi edilizi commessi principalmente nella zona di Ciaculli, area ad altissima densità di abusivismo, che sarebbero stati commessi in totale impunità grazie alle tangenti pagate per scongiurare le denunce.
Altro particolare emerso è che Antonio Polizzi, comandante del distaccamento di Villagrazia, avrebbe ottenuto un assegno di invalidità dell’Inail per un incidente sul lavoro che non sarebbe mai accaduto.
In base alle intercettazioni e ai servizi di pedinamento, gli investigatori avrebbero accertato che Polizzi avesse concordato, con un ignaro parasanitario, una visita presso il pronto soccorso di un ospedale palermitano.
Tutto per fare certificare l’infortunio. Anche la figlia di Polizzi è coinvolta nell’inchiesta. Alla donna è stato notificato un avviso di garanzia.
L’amministrazione forestale le avrebbe erogato un assegno per aver partecipato, come volontaria, ad attività di spegnimento di incendi boschivi. Partecipazione che non ci sarebbe stata.