Scarcerato Moscherini, slitta l’avvio del porto di Balestrate

Scarcerato Giovanni Moscherini, agli arresti domiciliari da due settimane con l’accusa di tentata estorsione e minacce. L’ex presidente della società di gestione del porto di Balestrate è tornato in libertà a seguito della decisione del Tribunale del Riesame di Roma.
«Quando è arrivato l’annullamento dell’ordinanza del gip, con l’immediata cessazione della misura cautelare – ha spiegato Moscherini – mi sono sentito rinascere dentro, dopo una ingiustizia che sono convinto di aver subito. Adesso voglio la verità». Secondo Moscherini l’ultima inchiesta giudiziaria che lo vede coinvolto farebbe parte di una lunga serie di attacchi; tanto da aver ripercorso una storia iniziata nel 1999, tra processi ed assoluzioni.
«Sono sicuro che verrò assolto anche stavolta – ha garantito – non sono riusciti a spaventarmi, ma voglio la verità. E questo perché i miei successi professionali e gli affetti sono stati distrutti in tre secondi». Poi una lunga serie di domande, a cui Moscherini vuole risposte.

I fatti, come è noto, riguardano il Porto di Civitavecchia. Subito dopo il suo arresto, la Marina di Balestrate fu presa in mano dall’imprenditore romano Renato Marconi, azionista di maggioranza della società.
L’apertura del porto di Balestrare subirà un breve slittamento. Non più il 15 aprile, ma entro il mese di maggio. Nella prima fase, ospiterà 150 posti barca, e darà lavoro a quattro persone. A regime i posti barca diventeranno 650 e l’occupazione sarà per 13 persone. Il progetto prevede pure l’apertura di tre negozi e la realizzazione di un pontile per l’ormeggio degli aliscafi diretti a Ustica.

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