Operazione Cemento del Golfo, il sindaco Nicolò Coppola ribadisce la propria estraneità ai fatti
“Dobbiamo isolare i mafiosi, metterli da parte perché questa gente non vuole il bene del nostro territorio. Dobbiamo impegnarci tutti. Ognuno può fare qualcosa ma bisogna essere uniti e andare tutti verso lo stesso obiettivo. Garantisco ai cittadini che non ci sono margini per queste persone nella struttura comunale».
Lo afferma il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Coppola, in riferimento all’operazione antimafia “Cemento del Golfo” che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di 5 persone, tra la sua cittadina e la vicina Alcamo.
In una lunga nota per avvalorare la sua estraneità ai fatti, visto che il suo nome e quello di un funzionario e un tecnico del comune castellammarese emergono dalle intercettazioni dell’inchiesta giudiziaria, Coppola evidenzia alcuni passaggi. In particolare, riferendosi all’impianto “Sp carburanti” di Fraginesi, finito sotto sequestro, il primo cittadino specifica che : «L’impianto in questione è in realtà un deposito di carburante agricolo che si trova sulla strada provinciale n.2, quella che porta a Ponte Bagni. Mi sono documentato in questi giorni – dice – tramite gli uffici comunali, e dallo sportello unico per le attività produttive sono stato informato che si tratta di un deposito autorizzato il 20 febbraio del 1974. Il 22 novembre del 2013, l’assessorato regionale alle Attività Produttive ha richiesto un parere al Comune di Castellammare del Golfo, così come all’ufficio dogane di Trapani, al comando provinciale dei vigili del fuoco ed alla camera di commercio, sulla richiesta di concessione, inoltrato da privati, per un deposito di carburante agricolo della ditta S.P carburanti Srl. A questa richiesta – prosegue il sindaco Coppola – bisognava rispondere con un parere di compatibilità urbanistica reso all’assessorato che, ha emesso il decreto di autorizzazione il 20 maggio del 2014. Era stata richiesta la riattivazione nonché piccole variazioni riguardanti il prefabbricato realizzato da decenni, per la creazione di una sorta di tettoia. Si tratta di atti burocratici, semplici pareri e certificati ordinari rilasciati da tecnici ed impiegati. Preciso che i lavori sono iniziati il 4 agosto 2014 e sono stati ultimati il 12 dicembre 2014 e che ad oggi, ufficialmente, non risulta avviata l’attività. Vorrei che fosse chiaro – incalza il sindaco Nicolò Coppola – perché mi sembra che ci sia in atto un tentativo di intorbidire le acque, che non sono certamente fatti sui quali io intervengo né sono interessato ad intervenire perché contrario ai miei principi”.
Piuttosto, il primo cittadino di Castellammare del Golfo, si dice certo che quello che ha potuto dare fastidio possa essere stata la condotta chiara, portata avanti nei confronti della criminalità organizzata, come il protocollo del 2013 con i sindacati per sostenere l’attività delle aziende sequestrate alla mafia come la Calcestruzzi Castellammare, l’utilizzo dei mezzi sequestrati per la pulizia delle spiagge o quello di utilizzare terreni ed edifici sequestrati per realizzarvi attività di interesse sociale in favore dei cittadini che vivono in stato di disagio economico. Segnali chiari – conclude il sindaco Nicolò Coppola – che non possono essere equivocati. La mafia si combatte tutti assieme e con fatti concreti».