Nuovo logo per il 500° anniversario della fondazione di Castellammare del Golfo
Decretato il vincitore del concorso di idee per la creazione del logo da riportare sulle iniziative per celebrare il cinquecentesimo anno dalla fondazione di Castellammare del Golfo: il progetto grafico che ha convinto la commissione appositamente costituita è quello redatto dallo “Studio Marchese”.
L’elaborato, che intende sintetizzare l’identità ambientale, storica e sociale di Castellammare, è stato scelto all’unanimità dalla commissione: presidente è il dirigente del primo settore comunale, Simone Magaddino, componenti sono i docenti Piero Rotolo, Vincenzo Di Pasquale e Cinzia Plaia con il tecnico comunale Marcello Monacò.
«C’è stata una partecipazione davvero considerevole, con 36 progetti pervenutici ed ammessi al concorso di idee per la creazione del logo-marchio celebrativo dell’anniversario dei 500 anni di Castellammare –affermano il sindaco Nicolò Coppola e l’assessore alla Cultura Marilena Barbara-. Ringraziamo la commissione per il lavoro svolto e tutti i partecipanti per le interessanti proposte. È chiaro che doveva esserci un vincitore, al quale è stato assegnato, come da bando, un premio di ottocento euro. L’elaborato scelto dalla commissione è davvero ben fatto e riassume tutte le caratteristiche di Castellammare; è stato valutato tenendo conto di parametri come l’originalità e la creatività, la progettualità e tecnica grafica».
Per celebrare i cinque secoli dalla fondazione di Castellammare l’amministrazione comunale ha predisposto un calendario di manifestazioni curate da un comitato. «Il 22 ottobre 1516 fu fondata Castellammare e poiché quest’anno ricorre il cinquecentesimo anniversario e ci è stato anche concesso il titolo di città con decreto del Presidente della Repubblica -proseguono il sindaco Nicolò Coppola e l’assessore alla Cultura Marilena Barbara-, abbiamo costituito un comitato formato da sette componenti: Mimmo Como, Gaetano D’Anna, Vincenzo Di Pasquale, Giuseppe Vito Internicola, Cinzia Plaia, Piero Rotolo, Baldo Sabella»