Castellammare del Golfo. Manca una firma, niente dimissioni del consiglio comunale
Non si dimettono più i consiglieri comunali di opposizione a Castellammare del Golfo. Dopo l’operazione antimafia che ha indirettamente coinvolto il sindaco Nicolò Coppola, la minoranza aveva chiesto al primo cittadino di rimettere il mandato nelle mani degli elettori ed aveva annunciato le dimissioni di massa se ciò non fosse avvenuto. A lasciare lo scranno sarebbero stati in undici ovvero la metà più uno dei consiglieri e di conseguenza l’assise sarebbe decaduta e sarebbe arrivato un commissario. Come è noto il sindaco Coppola non si è dimesso e non lo faranno nemmeno gli undici firmatari di un documento politico. Secondo quanto scrivono in un un comunicato stampa i consiglieri e i rappresentanti dell’associazione “Cambiamenti” il passo indietro è legato alla scelta del consigliere comunale Ivano Motisi che ha deciso di non condividere più l’azione dei colleghi. Ora per “Cambiamenti” le dimissioni non hanno più senso perché –affermano- «con la sola dimissione di dieci consiglieri si procederebbe alla surroga, ovvero alla sostituzione con i non eletti nelle varie liste, con il concreto rischio anzi con l’assoluta certezza –dicono- di rafforzare l’attuale amministrazione sortendo, di fatto, l’effetto opposto a quello auspicato». “Cambiamenti” stigmatizza il comportamento di Motisi, parlando di parola data e non mantenuta. Ma il consigliere assicura di avere agito nel rispetto degli elettori: «mi sono svincolato da un’azione (le dimissioni di massa) che ritengo irresponsabile, non si risolvono i problemi privando il consiglio comunale della funzione di controllo sull’amministrazione. L’errore è stato quello di diffondere un documento di accordo tra la minoranza. Io avrò fatto un passo affrettato ma ricordo ai colleghi –conclude Ivano Motisi- che già settimane prima dell’operazione “Cemento del Golfo” avevo avanzato la proposta di sfiduciare il sindaco Coppola, ma non ho ricevuto nessuna risposta». Dunque i consiglieri comunali resteranno tutti al loro posto, ma a scanso di equivoci -sottolineano da “Cambiamenti”- «siamo ancora pronti a dimetterci se le nove firme verranno confermate». Intanto «andiamo avanti con i due consiglieri che rappresentano l’associazione -concludono da “Cambiamenti”- e continueremo a fare un’opposizione determinata nel rispetto del compito che i nostri elettori ci hanno affidato».
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