Omicidio Concetta Conigliaro, revocati i domiciliari a Vincenzo Caltagirone
In attesa che si celebri il processo d’appello, il tribunale di Palermo ha revocato gli arresti domiciliari per Vincenzo Caltagirone, accusato di aver occultato il cadavere di Concetta Conigliaro, la ragazza 27enne uccisa nel maggio del 2014 dal marito Salvatore Maniscalco.
Il provvedimento è stato emesso dal Gup Sergio Ziino, che ha accolto l’istanza del legale di Caltagirone, l’avvocato Enrico Bennici.
Per Vincenzo Caltagirone, 74 anni, jatino, il giudice ha commutato la misura nell’obbligo di firma due volte la settimana presso il presidio di Polizia Giudiziaria. In primo grado è stato condannato alla pena di tre anni. Per suo figlio Antonino (che è ancora in carcere), invece, la condanna era stata di 4 anni ed 8 mesi. Entrambi sono stati ritenuti responsabili del reato di trasporto ed occultamento di cadavere. Vent’anni di reclusione, per Salvatore Maniscalco, ritenuto l’omicida della ragazza.
Le tracce della ventisettenne Concetta Conigliaro si erano perse il 9 aprile del 2014. In un primo momento in tanti avevano ipotizzato un allontanamento volontario. Il giorno della scomparsa la ventisettenne si era però rivolta al proprio avvocato per sporgere una querela contro il marito, Salvatore Maniscalco, per presunte lesioni. E non era la prima volta che la donna accusava l’uomo, che aveva a sua volta denunciato la moglie per percosse e maltrattamenti. La giovane, cresciuta in una casa famiglia, all’età di 18 anni aveva deciso di sposare Salvatore. Dal matrimonio sono nati due figli. Da gennaio i due coniugi si erano separati e la giovane aveva pubblicamente deciso di intraprendere una nuova relazione.
FONTE MONREALE NEWS