Capaci. Conclusi i lavori per la videosorveglianza, attivazione a breve

Si è conclusa a Capaci l’installazione delle telecamere del sistema di videosorveglianza. In questi giorni, i tecnici stanno effettuando alcuni test per verificare il funzionamento degli occhi elettronici e a breve il servizio partirà ufficialmente. Nella cittadina sono state montate complessivamente 27 telecamere di ultima generazione che sorvegliano i punti sensibili. Il progetto denominato “Capaci sicura” è stato finanziato grazie ai fondi concessi dal Ministero dell’Interno, pari a circa 248.000 euro nell’ambito del piano “Sicurezza per lo sviluppo”.
Il Comune dovrà farsi carico dei soli costi di gestione e manutenzione del sistema di per i successivi cinque anni.
Le telecamere saranno collegate attraverso un sistema senza fili e saranno gestite da una centrale operativa che è stata istituita nei locali della Polizia Municipale.

Le immagini riprese dagli occhi elettronici verranno trasmesse in tempo reale alle centrale, dove rimarranno memorizzate per un determinato periodo di tempo. In particolare saranno sorvegliati i luoghi sensibili del paese, come le scuole, il municipio, i monumenti.

“L’obiettivo è quello di prevenire gli atti di vandalismo e scoraggiare gli episodi di microcriminalità che si sono verificati nel territorio- afferma il sindaco Sebastiano Napoli– Il piano di sicurezza è stato realizzato grazie alla sinergia tra il R.U.P., l ‘ufficio tecnico e il comando di Polizia Municipale.
Inoltre – prosegue il sindaco – un ringraziamento particolare va fatto al Segretario del Partito Democratico di Capaci Salvatore Roccalumera ed al Maresciallo della stazione dei Carabinieri di Capaci ed al Comandante della polizia municipale di Isola delle Femmine Antonio Croce che hanno contribuito in maniera   determinante alla realizzazione del progetto.”

L’Assessore Franca Lisa Giambona, assicura invece che verrà garantita la privacy “Questo sistema deve servire da deterrente verso gli episodi di microcriminalità. Prossimamente ci attiveremo per ottenere un ulteriore finanziamento per coprire quei pochi spazi del territorio rimasti scoperti.”

 

 

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