Acqua. A rischio 80 lavoratori ex Aps
Amap sarebbe impossibilitata ad assorbire l’intero personale ex Aps e a rischio ci sono 80 posti di lavoro. Giornata di incontri ieri tra la municipalizzata di Palermo e la curatela fallimentare di Acque Potabili Siciliane. Al centro proprio la vertenza dei lavoratori, Amap ha ribadito la propria proposta di acquisto relativa a un ramo d’azienda costituito da 118 lavoratori a tempo pieno, in relazione al ridotto fabbisogno connesso all’erogazione del servizio idrico nei confronti dei 33 Comuni che hanno conferito alla società la gestione del servizio idrico. La Curatela ha rifiutato la proposta ritenendo che l’elevato rischio di contenzioso connesso all’esubero di circa 80 lavoratori possa pregiudicare l’interesse dei creditori. Amap ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’esito dell’incontro con la curatela e conseguentemente l’impossibilità di assorbire l’intero personale ex Aps per l’insostenibilità dei costi rispetto agli incassi per il servizio derivanti dal numero di Comuni aderenti. Considerato che la curatela ha ribadito la propria intenzione di mantenere i licenziamenti già comunicati ai lavoratori e con effetto dalle ore 12 di domani, l’Amap, per scongiurare il rischio occupazionale che a quel punto sarebbe irreversibile e al fine di trovare soluzioni in grado di contemperare le esigenze economiche aziendali e di tutela, anche parziale, dei posti di lavoro, si dichiara disponibile a prendere in considerazione l’ipotesi di una ulteriore proroga del contratto di affitto di ramo d’azienda per 60 giorni, così come richiesto dalle organizzazioni sindacali. «Amap – dichiara la Presidente Maria Prestigiacomo – attesa la rilevanza della vertenza, ritiene necessario il fattivo coinvolgimento del Governo Regionale e dei Comuni attualmente non aderenti, per una soluzione definitiva e positiva della vertenza».