Il Consiglio Comunale autorizza l’ente a rimodulare il piano di requilibrio del bilancio
Ammonta complessivamente a circa 19 milioni di euro, la massa debitoria a cui il Comune di Carini deve far fronte. Un dato emerso da una ricognizione effettuata dagli uffici finanziari lo scorso mese di novembre. Ragion per cui, la giunta Monteleone, ha proposto al Consiglio Comunale di autorizzare l’ente a rimodulare il piano di riequilibrio del bilancio che era stato approvato nell’aprile dello scorso anno, nonostante il parere contrario dei revisori dei conti.
Con l’insediamento dell’attuale esecutivo, avvenuto subito dopo le amministrative che hanno decretato l’elezione del sindaco Giovì Monteleone, l’ente, infatti, è andato avanti a fatica, in regime di riaccertamento straordinario dei residui.
Adesso, per il governo cittadino è indispensabile programmare un vero e proprio piano di risanamento delle finanze per poter accedere al fondo di rotazione messo a disposizione dello Stato, sulla base normativa dell’articolo 243 ter del Testo Unico per gli Enti Locali del 2000.
Una sorta di prestito, concesso ai Comuni in particolari difficoltà debitorie in grado di provocare il dissesto finanziario, ed elargito proporzionalmente alla popolazione residente. Da un calcolo sommario, Carini, potrebbe ottenere circa 12 milioni di euro. Una somma cospicua, ma non sufficiente a risanare totalmente le finanze, messe in ginocchio, negli anni, con l’avvento degli Ato ormai in liquidazione, per gli elevati costi sostenuti per la raccolta dei rifiuti a fronte di un servizio quasi inesistente fino a pochi mesi fa.
Per la Giunta Monteleone, ma anche per il Consiglio Comunale che ieri sera ha votato all’unanimità la sua proposta portata in aula, è necessario riprogrammare un serio piano di risanamento anche attraverso precise direttive date agli uffici, affinchè vengano reperite risorse maggiori dalle attività gestionali dell’ente locale e far fronte alla massa debitoria che affligge le scarse risorse.
La seduta consiliare, in assenza del Presidente Pietro Mannino e dei vice Vito Bortiglio e Claudio Armetta, è stata presieduta da Valeria Gambino.