“Cavallo di ritorno”: scoperto un caso a Carini, due arresti e una denuncia

I carabinieri della compagnia di Carini hanno messo le manette ai polsi a due pregiudicati e, denunciato a piede libero, una terza persona, per il reato di ricettazione ed estorsione.

I militari, indagando su un furto perpetrato nel territorio di pertinenza, hanno scoperto un cosiddetto caso del “cavallo di ritorno”, pratica illegale che prevede la restituzione di un bene sottratto previo pagamento di un “riscatto”.

Sulla vicenda, vige il massimo riserbo degli investigatori. Infatti non si conoscono i nomi degli arrestati, nè le iniziali dell’indagato.

Vi sono ancora indagini in corso ma, secondo alcune indiscrezioni, l’operazione in questione sarebbe stata portata a termine già alcuni giorni fa.

Il caso sarebbe stato quello classico. I malviventi, in concorso tra loro, dopo aver sottratto beni
materiali al legittimo proprietario, lo avrebbero successivamente contattato per prospettargli la possibilità di recuperare la refurtiva dietro il pagamento di una somma di denaro.

Non è chiaro se, sia stata la stessa vittima a rivolgersi ai carabinieri della compagnia di Carini per far inchiodare gli estortori, o se i militari siano venuti a conoscenza dell’episodio attraverso attività interne di indagine.

Come è noto, la merce rubata viene spesso riconsegnata ai proprietari, che divengono però nel contempo vittime di richieste estorsive, essendo obbligati a versare considerevoli somme di denaro per ottenerne la restituzione. Tutto questo, senza quasi mai denunciare quanto accaduto in loro danno, perché sfiduciati nella possibilità di conseguire un risultato positivo sia in termini di recupero della refurtiva, sia in termini di identificazione degli autori del reato, o intimoriti dall’idea di dover ‘collaborare’ con gli inquirenti nell’eventualità che individuino gli autori.

In ogni caso, pare che, a seguito di uno speciale servizio di appostamento, gli uomini dell’arma abbiano assistito allo scambio di denaro tra il malcapitato e i suoi aguzzini che sarebbero stati arrestati in flagranza di reato.

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