Amap conferma la richiesta di affidamento per 30 anni. Montelepre si oppone
Ha ribadito le proprie posizioni la presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo che ieri insieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha incontrato nel capoluogo, una trentina di amministratori dell’area metropolitana per fare il punto della situazione sul futuro della gestione dell’acqua.
Confermata la richiesta di affidamento per 30 anni avanzata dall’Amap, un tempo necessario – spiega l’azienda – ad ammortizzare i mutui necessari per effettuare gli investimenti sulla rete e garantire il posto di lavoro degli ex dipendenti della fallita Aps. Nessun piano industriale al momento, che sarà presentanto soltanto dopo l’adesione dei comuni.
Un incontro per chiarire i dubbi e le perplessità sollevati da diversi sindaci che si dicono scettici, sopratutto per un affidamento così prolungato senza alcuna garanzia preventiva.
Nel comprensorio ancora alcuni comuni non hanno deliberato l’affidamento della gestione ad Amap. A Carini, per esempio, si tornerà a discutere della questione nei prossimi giorni. «Purtroppo non abbiamo altra scelta che l’affidamento ad Amap –afferma il sindaco Giovì Monteleone. Il comune non ha risorse umane ed economiche per garantire il servizio. Ma a decidere sarà comunque il consiglio comunale»
Conferma la propria contrarietà invece il comune di Montelepre. «Lavoreremo ad una soluzione alternativa nel rispetto della legge – afferma il sindaco Maria Rita Crisci – chiederemo l’intervento del presidente Crocetta e dell’assessore Contraffatto. C’è un illegittimità diffusa perchè ieri non erano presenti tutti i comuni dell’ambito territoriale e non c’erano nemmeno gli organi regionali competenti sulla questione. Tutti i soggetti – prosegue la Crisci – devono essere coinvolti e trattati allo stesso modo. La legge parla della possibilità di scegliere un gestore unico. L’Amap non può imporci di entrare nella società a queste condizioni, chiederemo alla Regione di trovare una soluzione»