Tasse non pagate dai comuni, Riscossione Sicilia batte cassa

180 comuni e 400 fra enti pubblici e privati della nostra regione devono all’erario 150 milioni di euro. A battere cassa è Riscossione Sicilia, l’ex Serit, oggi guidata da Antonio Fiumefreddo. Ad occuparsi delle procedure saranno i legali interni alla società e la misura esecutiva scatterà “per tutti senza alcun tetto di partenza: da chi deve poche centinaia di euro a chi deve milioni.” Fra i debitori c’è anche la Regione Siciliana. “La legge  –  dice Fiumefreddo- ci impone di non fare distinzioni.”

Il ciclone si abbatte anche in diversi comuni del comprensorio palermitano e trapanese. Secondo quanto pubblicato dal quotidiano la Repubblica, a sborsare la cifra più consistente sarà San Giuseppe Jato che dovrebbe dare all’erario 395,000 euro, segue il comune di Terrasini con 271,000 euro, Capaci 236,000, Partinico 226,000, Corleone 83,000. Cifre più basse per gli altri comuni, Castellammare del Golfo 37,000, Alcamo 17,000, Montelepre 9,000 e Giardinello 1,200 euro.
Nell’elenco, oltre ai comuni, spuntano anche scuole, teatri, istituti di formazione.
Questi debitori morosi – secondo Riscossione – hanno evitato di pagare imposte legate alla titolarità di immobili (Imu, Tarsu), bolli auto e varie sanzioni che hanno poi moltiplicato il loro valore a causa dell’omesso versamento. Ora l’obiettivo di Fiumefreddo è quello di portare nelle casse degli enti impositori (cioè Regione, Stato e Comuni) il massimo possibile di quel debito da 98 milioni che è emerso da una prima analisi dei dati.

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